Il gatto può soffrire di infezioni alle vie urinarie: ma come si sviluppano e c’è un modo per evitarle? Ecco cosa fare per curarle e prevenire.
Purtroppo il gatto può essere spesso vittima di infezioni che colpiscono il tratto urinario: esse vengono indicate da un’unica sigla, FLUTD, ovvero malattie delle basse vie urinarie del gatto. Vedremo i sintomi e in che modo si manifestano, quali sono le possibili cause scatenanti e quali sono i rimedi che è possibile adottare quando un gatto è affetto da queste patologie.
Le vie urinarie del gatto: cosa sono
La parte del corpo del gatto che ha la funzione di eliminare l’acqua e tutti i prodotti di scarto è quella delle vie urinarie. Il motore di questa sezione dell’organismo sono i due reni, che hanno il compito di filtrare e purificare il sangue. L’acqua da espellere passa attraverso i reni, detti anche ureteri, e giunge alla vescica, che raccoglie l’urina. Quando il liquido viene espulso la vescica si contrae e si svuota, e l’acqua dall’uretra esce fuori dal corpo.
Le vie urinarie sono soggette a tre importanti infezioni, che presentano quasi tutte la stessa sintomatologia. Purtroppo sono molto comuni nei felini e di certo fastidiose: questa alta percentuale di possibilità di sviluppare queste infezioni è dovuta al fatto che i felini, a differenza dei cani, bevono poca acqua e dunque la loro urina è più concentrata.
Le tre suddette patologie che interessano le vie urinarie sono: urolitiasi o calcoli urinari, nefrite o inflazione dei reni e cistite o infiammazione della vescica. Dato che i sintomi sono pressoché gli stessi, sarà compito del veterinario capire di quale infezione si tratta attraverso una diagnosi precisa, di cui accenneremo in seguito.
Infezioni alle vie urinarie nel gatto: cause più comuni
I batteri possono facilmente attaccare l’apparato urinario e sconfiggerli una volta non scongiura assolutamente un eventuale prossimo attacco. Col tempo potrebbero svilupparsi dei cristalli nella vescica, ovvero sabbia e calcoli che la irritano e ne compromettono la normale funzionalità. E’ una patologia dolorosa per tutti i gatti e, talvolta, letale per i maschi della specie: il motivo è che essendo la loro uretra più stretta, può facilmente ostruirsi del tutto a causa dei cristalli. Ma ecco quali sono i principali motivi del manifestarsi di queste infezioni nel gatto.
Lo stress nel gatto
Un gatto nervoso e stressato può avere problemi alle vie urinarie e in particolare sviluppare calcoli: se escludiamo il fattore alimentazione e idratazione, la causa che resta è proprio quella nervosa. Ogni cambiamento, anche un trasloco col gatto oppure un viaggio o ancora l’arrivo di un neonato in famiglia, possono irritare e stressare il nostro amico a quattro zampe: non amano i cambiamenti ed essi hanno effetti negativi sul loro sistema immunitario. Come risolvere la situazione se la causa è lo stress? Semplicemente facendo attenzione ai suoi comportamenti: evitiamo di stressarlo con troppe carezze, e mettiamolo in condizione di totale tranquillità. Posizioniamo ad esempio la lettiera dove vuole (spesso preferisce quelle aperte), in modo che si senta sicuro e senza pressioni.
Età del gatto
Un gatto anziano ha più possibilità di sviluppare infezioni al tratto urinario: questo perché il normale funzionamento del fegato e della vescica cambia a seconda dell’età. I gatti che hanno superato i 7 anni di età corrono rischi maggiori rispetto a un gatto più giovane. Quest’ultimo infatti produce generalmente un’urina più concentrata, che funge da disinfettante naturale contro i batteri.
Se notiamo tracce di sangue nelle urine di un gatto giovane è probabile che il problema sia riconducibile ai calcoli, che irritano le pareti della vescica. I gatti anziani invece producono urina meno concentrata, segno di un cattivo funzionamento dei reni. Questa dunque favorisce la proliferazione batterica delle vie urinarie. L’importante è risolvere il problema prima che i batteri raggiungano i reni.
Idratazione del gatto
E’ importante che il felino beva tanto affinché l’acqua diluisca l’urina e renda meno aggressive le sostanze di scarto e chimiche prodotte dai batteri. Diluendo l’urina e bevendo tanto si evita l’irritazione delle pareti della vescica e si riduce il rischio di infiammazioni e secchezza. Bere da diverse ciotole, con bordi bassi, lo stimolerà a bere, oppure mettiamogli a disposizione una piccola fontanella se preferisce l’acqua corrente. Se invece non ama l’acqua del rubinetto sarete costretti a comprare dell’acqua minerale in bottiglia.
Alimentazione del gatto
Anche la sua dieta deve essere equilibrata e bilanciata: essa infatti può essere utilizzata come ulteriore mezzo per apportare liquidi al felino. Meglio passare da un’alimentazione secca al cibo umido. Nella sua alimentazione è bene inserire anche delle pastiglie di ribes o di acido ascorbico (vitamina C) per rendere più acide le urine. Le pastiglie dovrebbero essere somministrate in pastiglie da 250 mg 2 volte al giorno, mentre la vitamina C in pastiglie da 250 mg 1 volta al giorno: ma prima di procedere chiediamo sempre consiglio al nostro veterinario.
Le infezioni delle vie urinarie del gatto: quali sono
Le infezioni che affliggono le vie urinarie del gatto sono molto dolorose e fastidiose e, se non prese in tempo, possono avere conseguenze gravi. Ecco quali sono le principali infezioni e come riconoscerle in base alla loro sintomatologia.
La nefrite
Si tratta di un’infiammazione dei reni e può essere provocata da un’infezione batterica del torrente circolatorio. Essa può propagarsi dalle gengive, dopo un trauma o una ferita causata dal contatto diretto con altri gatti. Addirittura l’infezione può fare il percorso a ritroso dalla vescica fino ai reni.
I sintomi della nefrite
I segnali a cui fare attenzione sono: quando il gatto beve troppo, è spossato e ha la febbre, perde peso e di conseguenza appare fiacco e inappetente.
La cistite
Su tratta dell’infiammazione della vescica si chiama cistite ed è la patologia più seria tra le FLUTD. I batteri spesso non provocano la cistite, bensì sono i cristalli nelle urine e i calcoli alla vescica che causano questa infezione. Anche lo stress è uno dei fattori principali nell’insorgere della cistite. E quando non è possibile stabilire una causa si parla di cistiti idiopatiche.
I sintomi della cistite
Essi sono: difficoltà e dolore nell’urinare. Il gatto contrae il muso e miagola quasi a voler piangere, si rifiuta di usare la sua lettiera e si spaventa alla sola idea di utilizzarla. Può diventare un problema ricorrente, quindi è bene parlarne subito col proprio veterinario. Oppure al contrario il gatto può urinare tanto e spesso, potrebbero esserci tracce di sangue nelle urine e il micio può non usare la lettiera. Se il gatto si sforza ma esce solo qualche goccia di urina potrebbe soffrire di un blocco delle vie urinarie, molto pericoloso e da controllare immediatamente.
I calcoli alle vie urinarie
Nella struvite, i calcoli si formano in condizioni alcaline, ma vi sono altri che proliferano in condizioni acidiche, come l’ossalato. In particolare i Burmesi corrono maggiormente il rischio di sviluppare questo tipo di calcoli. Quando nelle urine sono presenti delle sostanze nocive, la vescica si difende proteggendo le sue pareti con una sorta di muco che agisce come pellicola protettiva. In presenza di un’infezione questo strato di glicosaminoglicano diventa più sottile e le pareti di conseguenza più esposte a rischi. Quando un gatto soffre di un’infezione alle vie urinarie, lo strato diventa più sottile, esponendo così le pareti della vescica a possibili irritazioni.
Per arricchire questo strato e mantenerlo spesso esistono in commercio dei medicinali da banco che contengono glucosamina e triptofano in capsule. Esse vengono utilizzate anche per curare l’artrite nei cani, ma ha tra gli effetti l’infiammazione della vescica.
Diagnosi delle infezioni delle vie urinarie
In un prima fase il veterinario procederà con le analisi delle urine per escludere la presenza di cristalli, sangue o batteri. Esse si condurranno con particolari strisce che analizzano il pH del liquido: se il pH è troppo basico c’è il rischio di sabbia e calcoli. Un test batteriologico aiuterà il veterinario a capire di quale tipologia di batterio si tratta e quali sono gli antibiotici più adatti a curarlo.
Se l’analisi non darà dei risultati soddisfacenti sarà i caso di procedere con le analisi del sangue, che aiutano a controllare la funzionalità dei reni, o una Eco e Radio della vescica: queste ultime daranno la conferma della presenza di calcoli.
La cura delle infezioni delle vie urinarie
L’obiettivo del trattamento, successivo alle analisi, avrà l’obiettivo di eliminare i batteri. Per fare in modo che scompaiano totalmente sarà necessario modificare la dieta per modificare il pH e la composizione chimica delle urine. Potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente per rimuovere i cristalli nell’uretra. Nei casi più importanti è il caso di adottare un rimedio antibiotico, naturalmente dietro prescrizione medica.
Attenzione: è importante portare a termine completamente il ciclo antibiotico. se l’infezione si cura solo parzialmente si rischia di eliminare i sintomi ma non i batteri che, ancora presenti, possono causare un’infezione a lungo termine e mettono a rischio la salute del gatto.
Gli antibiotici scelti sono le penicilline, come l’amoxicillina, l’acido clavulinico, la cefalosporina o il sulfonamide. Per regolare la minzione del gatto invece spesso si consigliano medicinali spasmolitici. Si possono ottenere già ottimi risultati sostituendo il cibo secco con cibi umidi, che aiutano l’idratazione del micio. Non dimentichiamo che il gatto ama bere poco dalla ciotola quindi potrà assumere i liquidi sostanzialmente dagli alimenti che mangia.
Come prevenire le infezioni delle vie urinarie del gatto
Per stimolare il gatto a urinare è necessario fare in modo che il luogo dove è posta la lettiera sia di suo gradimento. Deve essere facilmente accessibile, ben pulita e tenuta in ordine altrimenti il gatto potrebbe rifiutarsi di usarla, soprattutto se in casa vi sono altri gatti che la usano. Infatti è consigliabile avere in casa sempre una lettiera e una ciotola in più rispetto al numero di animali che convivono. Mettere a disposizione dell’animale dell’acqua fresca e utilizzare del cibo umido.
Attenzione che il nostro gatto non faccia una vita troppo sedentaria: passiamo più tempo con lui e stimoliamolo a fare attività fisica. In questo modo si evita anche il rischio di obesità: i nostri gatti, a differenza dei loro antenati, hanno sviluppato una grande pigrizia e sedentarietà che li ha portati a mangiare di più, con minore sforzo nel procurarsi il cibo e fare poco movimento.
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F.C.
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