L’inerzia uterina primaria è una delle complicazioni che possono sorgere durante il parto della gatta: scopriamo insieme di cosa si tratta.
Il parto è un momento molto delicato nella vita di ogni animale. Sono varie, purtroppo, le complicazioni che possono sorgere durante il travaglio. Una di esse è l’inerzia uterina primaria, che può avere perfino esito fatale per la gatta. Anche per questo motivo è fondamentale imparare a riconoscerne i sintomi in tempo utile. Scopriamo di quali si tratta.
Il parto difficile: i vari tipi di distocia
Di parto si muore ancora oggi. E se questo vale per le donne (nonostante i passi da gigante compiuti dalla medicina nell’ultimo secolo), vale ancor di più per i nostri amici a quattro zampe.
D’altronde, di norma, essi partoriscono da soli, senza alcuna assistenza. Ma proprio perché possono sorgere delle complicanze, che purtroppo spesso hanno esito fatale, è bene vigilare sul nostro pelosetto nelle varie fasi di un momento così delicato.
Il parto difficile, in termini tecnici è conosciuto come distocia, e ve ne sono vari tipi. Di norma si distinguono 3 forme:
- Materna
- Fetale
- Placentare
La prima è la più frequente, avendo un’incidenza superiore alla metà. Tra le cause più comuni della distocia nella gatta, si annoverano sia l’inerzia uterina prima che secondaria. Particolarmente soggette al parto difficile sono le razze più piccole e quelle brachicefale, come il Persiano.
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Inerzia uterina primaria nella gatta: i sintomi
L’inerzia uterina primaria si sostanzia nell’incapacità della gatta di espellere i feti attraverso il canale del parto a causa di un’insufficiente dilatazione della cervice. Questa può essere dovuta a varie cause.
La cervice può non essere sufficientemente dilatata a causa di una conformazione anatomica anomala; o ancora per cause genetiche od ormonali.
Non è difficile comprendere che la gatta stia affrontando un’inerzia uterina primaria, o che comunque stia avendo un parto difficile. Anche chi non abbia particolare esperienza con gli animali d’affezione, sarà in grado di accorgersi del momento in cui iniziano le contrazioni più vigorose.
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Se ad esse non segue l’espulsione di nessun feto (fermo restando che il problema si può presentare anche durante il parto, e dunque dopo che la gatta abbia partorito almeno un cucciolo) allora siamo di fronte ad un’inerzia uterina primaria.
Da prestare attenzione anche alla presenza di eventuali scoli vaginali anomali. Una volta riscontrati i suddetti sintomi, è bene allertare immediatamente il proprio veterinario di fiducia, trasportando l’animale presso il suo studio privato.
Da escludere la visita a domicilio, perché farebbe perdere ulteriore tempo. In presenza di una complicazione, il veterinario non potrebbe comunque operare l’animale, che andrebbe dunque trasportato presso il suo studio; meglio essere previdenti.
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A. S.