In quali casi è meglio non prendere un gatto?

In quali casi è meglio non prendere un gatto: ecco tutte le ragioni che potrebbero spingere a non adottare un felino domestico.

L’arrivo di un nuovo ospite a quattro zampe spesso può rappresentare un problema per gli altri animali domestici della casa. Nonostante molti saranno contenti di avere un nuovo amico con cui condividere le giornate, non saranno pochi i cani o i gatti che non prenderanno con favore la decisione dei loro umani di avere un altro animaletto, soprattutto se cucciolo. Ma questa potrebbe essere l’unica ragione “valida”, se così la si può definire, per non adottare un cane o un gatto? Ecco i motivi per cui alcuni pet mate non dovrebbero prendere un gatto.

Motivi per cui non prendere un gatto: ecco i casi in cui è sconsigliato adottare un felino domestico

Nel caso dell’adozione di un nuovo gatto ciò che conta è il modo con cui un nuovo animaletto domestico viene presentato al quattro zampe di casa. All’inizio il rapporto potrà essere difficile, ma alla fine il legame che si instaurerà tra i due coinquilini sarà sicuramente profondo.

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Vivere con un cane non può precludere l’adozione di un gatto. Quante volte si sarà sentita la frase “litigare come cane e gatto”? Questi modi di dire si basano sull’esperienza comune, in base alla quale in natura cane e gatto sembrerebbero non andare molto d’accordo.

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Come tutti i modi di dire, naturalmente anche questa considerazione non vale per tutti i cani e per tutti i gatti, tanto che esistono moltissime razze di gatti adatti a vivere con i cagnolini. Nonostante infatti i pregiudizi riguardo all’antipatia tra cani e gatti, nella maggior parte dei casi felini domestici e gattini andranno d’accordo e riusciranno a instaurare profonde amicizie.

Le ragioni che possono spingere a optare per non adottare un gatto possono essere ridotti a cinque.

La prima motivazione riguarda la mancanza di tempo. Questo elemento è fondamentale nel momento in cui si decide di adottare un qualsiasi animale domestico. Vivere con un pet non è una condizione possibile per tutti gli esseri umani. Se la routine di vita non è compatibile con il prendersi cura di un altro essere vivente che necessita di tempo ed energie è un grande atto di amore e responsabilità decidere di non adottarne uno.⠀

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La seconda motivazione è riconducibile alla mancanza di spazio. Questo discorso non è valido solo per animali di dimensioni maggiori come i cani, ma anche e soprattutto per i gatti che non hanno possibilità di accedere a spazi esterni. Nel caso dei felini domestici l’estensione del territorio in cui si decide di farli vivere deve essere abbastanza ampio e ben organizzato: ambienti troppo piccoli sacrificherebbero i bisogni del quattro zampe.

Una terza motivazione è riconducibile a ragioni economiche. La cura e il benessere di un animale domestico, che si tratti di un cane o di un gatto, hanno un costo, talvolta anche molto elevato. Ogni essere vivete ha diritto alla migliore vita possibile e se per mancanza di denaro non è possibile offrire queste condizioni, allora la decisione più giusta è quella di non prendere in adozione un gatto.

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Una quarta motivazione è riconducibile alle esigenze personali e alla propria attitudine. Se non si ha un carattere altruista o anche solo minimante disposto al sacrificio l’adozione non è contemplabile. Vivere con un animale domestico significa scegliere di cambiare le proprie abitudine e la propria casa in vista delle esigenze del quattro zampe. La coabitazione con un gatto impone delle modifiche dello spazio condiviso, con l’inserimento di cucce, tiragraffi, per esempio, o con la messa in sicurezza di terrazze e balconi.

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La quinta motivazione è riconducibile alla mancanza di volontà di stravolgere la propria vita. A queste ragioni si possono aggiungere poi ulteriori motivazioni. Dall’allergia al pelo del gatto alla presenza in casa di un cane o un altro gatto che non tollerano la presenza di nessun quattro zampe. (di Elisabetta Guglielmi)