Gli amorevoli gatti di casa sono un pericolo per l’ecosistema, oltre 2.000 specie a rischio predate ogni giorno!
Guardando il tenero gatto di casa non ci verrebbe mai da pensare che quella palla di pelo, anche piuttosto pigra, possa rappresentare una minaccia così grande, eppure questa è proprio la verità. Il fascino che il gatto ha da sempre scaturito nell’uomo ha portato questi felini alla conquista del mondo intero, la loro crescita incontrollata ha però causato e causa tuttora non pochi problemi per via della natura selvatica di questo animale.
Un gatto è infatti in grado di predire a più non posso tantissime specie selvatiche e alcune di queste sono arrivate vicine all’estinzione proprio per questo motivo. Non parliamo di qualche sporadico uccellino, ma di centinaia e centinaia di specie che stanno combattendo una dura lotta per la sopravvivenza proprio a causa del tenero micio di casa.
La crescita demografica dei gatti è uno dei problemi maggiori per gli ecosistemi e per la salvaguardia della loro biodiversità. Che sia un gatto domestico o uno tornato alla vita selvatica poco cambia, questi animali restano degli efficientissimi predatori che possono e stanno portando all’estinzione centinaia di specie diversi.
Ovviamente la colpa di tutto ciò non può essere attribuita direttamente a loro ed al loro istinto, un gatto fa il gatto, mentre è l’uomo che non ha pensato alle cause di un sovrapopolamento soprattutto dovuto alle colonie feline lasciate a se stesse. Se il gatto di casa può rappresentare un problema per la predazione di qualche uccellino, infatti, i numeri di prede uccisi da questi sono generalmente infinitamente meno rispetto a quelle che è costretto ad uccidere un gatto senza padrone e che, quindi, deve procurarsi da solo il cibo per andare avanti.
In alcuni ambienti in particolare la mancanza di predatori naturali ha reso alcuni ecosistemi davvero fragili sotto il peso della caccia dei gatti, l’Australia è una delle terre più colpite e proprio per questo il governo è stato costretto ad intervenire con l’utilizzo di specifici sistemi simili a fototrappole, in grado di riconoscere i gatti selvatici e spruzzare su di essi un gel atto ad uccidere senza sofferenza l’animale che lo ingerirà per pulirlo via dalla pelliccia.
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Un sistema per molti considerato brutale ma sono tanti i governi che continuano a prendere in considerazione ipotesi simili per fermare la minaccia felina che potrebbe diventare una piaga insanabile per intero ecosistemi. Uno studio recentemente pubblicato su Nature Communications ha però quantificato la varietà di prede che i gatti pappano in tutto il mondo, parliamo di ben 2.000 animali rappresentati da piccoli mammiferi di ogni tipo, uccelli ed anche rettili.
L’immagine del gatto schizzinoso che rifiuta anche il cibo più costoso non è quindi quella reale, un gatto selvatico sa adattarsi bene e cacciare praticamente tutto, anche insetti se necessario per placare i morsi della fame. Al momento 347 specie sono a rischio di estinzione per via della bravura nella caccia di questo felino e molte probabilmente sono già estinte ed irrecuperabili, secondo lo studio il 9% degli uccelli totali presenti sul pianeta è a rischio predazione da parte di un gatto oltre che più del 6% di tutti i mammiferi. È evidente dunque che qualcosa vada fatto per fermare la crescita demografica di questi animali, soprattutto nelle zone in cui il gatto selvatico non è autoctono.
Guardando il nostro goffo micio sul divano dovremo dunque ricrederci, stiamo ospitando un pericoloso assassino in casa, anche se la verità è che lui sta seguendo solo il suo istinto e come sempre siamo noi la causa primaria del problema che questo comporta.
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