I gatti si rendono conto del tempo che scorre? Ecco cosa dicono gli scienziati riguardo al senso temporale dei felini domestici.
Chi vive con un gatto avrà imparato benissimo come questi animali siano in grado di rispettare delle abitudini cicliche secondo una scansione oraria ben definita. Come riconoscono etologi e scienziati, i gatti hanno infatti un senso del tempo che può sorprendere. Ma come fanno i felini domestici a rendersi conto che è giunto l’orario di una determinata attività? I ricercatori hanno provato a rispondere alla domanda sul modo con cui i gatti percepiscono il tempo che scorre. Quanto è emerso dagli studi ha permesso di far luce sul complesso mondo felino.
Quale è il senso del tempo che hanno i gatti? I ricercatori rispondono alla domanda
La maggior parte delle persone tende ad attribuire a tutti i gatti lo stesso tipo di comportamento, descrivendo i felini domestici come animali indipendenti e spesso poco affettuosi anche se non sempre è così. I gatti domestici, in realtà, regolano i loro orari e le loro abitudini sulla base di ciò che fanno gli umani, riuscendo a percepire lo scorrere del tempo in maniera sorprendente.
Gli scienziati riconoscono come i gatti siano in grado di leggere i modelli temporali e di rispondere a determinati segnali ambientali, percependo così lo scorrere del tempo. Proprio perché si rendono conto del passare delle ore, i felini domestici percepiscono la lontananza dei loro umani. Al senso di solitudine, i gatti possono rispondere con diversi atteggiamenti anche se nella maggior parte dei casi mostreranno segni di ansia da separazione soprattutto durante le ore notturne e di conseguenza al mattino saranno più affettuosi con i loro umani.
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Grande importanza riveste, quindi, la quantità di tempo che i pet mate di un gatto che soffre di solitudine decidono di dedicare al loro quattro zampe. Per far stare bene il felino occorre trascorrere con lui tutti i giorni un adeguato numero di ore, prestandogli le giuste attenzioni. Come i gatti, anche i cani hanno una particolare percezione del tempo, che fa comprendere loro quando è arrivato l’orario per compiere una determinata azione giornaliera.
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Gli studi sulla percezione che i gatti hanno del tempo sono meno vasti rispetto a quelli che riguardano i cani. Nell’ultimo decennio, però, anche l’universo dei felini domestici è stato a lungo analizzato. In una ricerca pubblicata nel 2013 è stato studiato come i gatti siano in grado di mostrare comportamenti anticipatori quando si avvicina l’ora del pasto. Questi animali sono dunque in grado di riconoscere schemi temporali, adattando i loro cicli di sonno e attività sulla base delle abitudini degli umani con i quali vivono.
Studi sul funzionamento del cervello dei gatti hanno portato a comprendere come questi animali abbiano una memoria a lungo termine che supera di oltre duecento volte le capacità ritentive dei cani. I felini sono quindi in grado di immagazzinare molti più ricordi degli altri animali. Gli etologi affermano con sicurezza che i gatti sono in grado di riconoscere e differenziare i volti di esseri umani, dei loro simili e di altri animali, mantenendo a lungo le informazioni immagazzinate nella loro memoria.
Alla base della percezione del tempo che tutti gli esseri viventi vi è l’orologio biologico che regola il ritmo circadiano, ovvero un ciclo di circa ventiquattro ore che influisce su vari processi fisiologici. Secondo gli studi, il ritmo circadiano dei gatti è influenzato dall’alternarsi di luce e di oscurità. Sulla base del loro orologio interno, i gatti possono prevedere l’orario dei pasti e quello del ritorno dei loro umani. (di Elisabetta Guglielmi)