Quando un gatto cammina, la maggior parte dello slancio proviene dalle zampe posteriori; quelle anteriori infatti fungono da freni quando toccano il terreno, quasi annullando la leggera spinta in avanti che forniscono.
Lo stesso vale anche quando il gatto trotta. Con questa andatura, le zampe si spostano in modo detto controlaterale: la zampa anteriore destra si slancia in avanti insieme con la posteriore sinistra e viceversa.
Il gatto, rispetto al cane, ha un rapidità di movimento molto elevata. Riesce a fare sforzi per un peso maggiore del suo, avendo però la pecca di non poter mantenere a lungo questo sforzo come tutti i felini. In un solo salto può raggiungere notevoli altezze rispetto alle sue dimensioni. Avere una coordinazione precisa dei muscoli fa si che il combattimento risulti rapido e poco dispendioso di forze.
I gatti hanno rispettivamente 5 dita nelle zampe posteriori e 4 dita nelle zampe anteriori, provvisti di cuscinetti plantari che gli consentono di camminare silenziosamente.
La spalla del gatto è un vero capolavoro muscolare, dato che gli arti anteriori sono uniti al resto del corpo solo grazie ai muscoli. A differenza della nostra clavicola, che unisce la spalla allo sterno, la clavicola del gatto è infatti libera e tenuta ferma dalla muscolatura. La libertà di movimenti aumenta il passo del gatto e amplia la gamma di movimenti.
I muscoli elastici e la spina dorsale flessibile del gatto gli permettono di acciambellarsi e ruotare il corpo di 180 gradi quando è a mezz’aria. Questa flessibilità gli consente di compiere tantissimi movimenti. Quando il gatto balza, si da lo slancio con le zampe posteriori, inarca il dorso e quindi atterra con le zampe anteriori sulla preda. I muscoli intorno al polso, molto agili, permettono di ruotare la zampa per afferrare efficacemente la preda. Prima di ogni salto o movimento il gatto calcola precisamente distanza e forza necessari. Questi movimenti estemporanei sono diversi quando il gatto caccia o è cacciato, cosi come sono diversi da quando il gatto prende uno spavento, in quel caso il gatto balza con tutte e quattro le zampe contemporaneamente.
Esiste un altro riflesso che fa parte dei movimenti del gatto ed è il riflesso di rizzarsi. Il riflesso che consente al gatto di rimettersi diritto dipende da vari fattori: spina dorsale elastica, muscolatura agile, vista acuta, udito efficiente. I veterinari hanno osservato che le cadute da 5-6 piani sono spesso fatali – i gatti raggiungono infatti i 100 km/h durante un volo di cinque piani, e l’impatto è troppo elevato per essere assorbito. Curiosamente, le cadute da altezze talvolta ancora maggiori possono provocare solo lievi ferite perché, quando il gatto si è raddrizzato, assume la posizione tipica del nuotatore a caduta libera: i muscoli rilassati diminuiscono l’impatto e quindi i danni.
Esistono diverse patologie che colpiscono l’apparato scheletrico e muscolare del gatto. Un esempio di malattia può essere la Miotonia congenita. E’ una malattia dei muscoli involontari che provoca un movimento inadeguato o sproporzionato rispetto a quanto compie solitamente. Poi troviamo la Polymyositis felina che è un’infiammazione dei muscoli multipli di tutto il corpo che provoca letargia, perdita di appetito, debolezza e altre anomalie. A seguire c’è la Miosite ossificante, una rara malattia progressiva che influisce sulla formazione della cartilagine e dell’osso nei muscoli scheletrici. A volte i batteri e i parassiti possono causare un’infiammazione dei muscoli. Le lesioni tumorali sui muscoli sono rare e si verificano di solito nei gatti anziani.
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