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Gatti

Il mio gatto è positivo alla FIV: e ora cosa gli succederà?

Il mio gatto è positivo alla FIV: Cosa devo fare? Quanto è pericolosa questa infezione del mio micio? Potrà vivere serenamente?

Gatto positivo alla FIV (Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

Il mio micio, il mio compagno di avventure è risultato positivo alla FIV. Cosa significa davvero questa malattia?

Quanto tempo avremo ancora insieme? Potrà vivere una vita serena nonostante tutto? Per trovare un po’ di pace e chiarezza, ho iniziato a cercare risposte ovunque, tra veterinari, articoli e forum.

Ecco perché, in questo articolo, condividerò le informazioni che ho trovato, i dubbi e le speranze che mi hanno accompagnato, per aiutare, chi come me, si ritrova a fare i conti con questa realtà.

Il mio gatto è positivo alla FIV: cosa significa?

La FIV o Virus dell’immunodeficienza Felina, è una malattia che mette a dura prova il sistema immunitario del gatto, un po’ come l’Hiv fa con l’uomo.

Esami per la FIV sul gatto.(Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

Ciò significa che, il gatto diventa molto più vulnerabile agli attacchi di agenti esterni. Ad esempio, una semplice infezione, come un raffreddore, può diventare una sfida enorme per lui, un qualcosa che invece prima, sarebbe riuscito a combattere facilmente.

All’inizio, la FIV può essere asintomatica o al massimo, può portare solo lievi malesseri, come febbre, calo dell’appetito o linfonodi ingrossati.

Tuttavia, con il tempo possono comparire problemi più seri tra cui:

Sapere che il mio gatto ha questa malattia è dura, ma conoscere i rischi e i sintomi mi aiuta a capire meglio quello che può succedergli.

Il virus di cui parliamo, si trasmette tramite, principalmente, morsi tra gatti, in particolare tra maschi non sterilizzati che lottano per il territorio.

Anche l’accoppiamento è un’occasione di contagio e in casi rari, la madre infetta, può trasmettere il virus ai suoi cuccioli durante la gravidanza.

C’è una cura?

Purtroppo, al momento non esiste una cura per la FIV. Il decorso dell’infezione, dipende da diversi fattori: dal tipo di virus; dall’età del gatto e dalla quantità di virus che ha contratto.

Dopo una prima fase acuta, il virus entra in una fase latente che può durare anche per molti anni, durante la quale il gatto può vivere una vita quasi normale.

Anche se non c’è una cura, con le giuste attenzioni possiamo fare molto per garantire una vita serena e di qualità al gatto, accompagnandolo giorno per giorno e adattando le cure alle sue esigenze.

Come gestire un gatto positivo alla FIV?

Per proteggere il gatto, è importante una profilassi antiparassitaria regolare, poiché il suo sistema immunitario potrebbe non essere in grado di fronteggiare infezioni pesanti.

Per i trattamenti poi, è preferibile evitare i corticosteroidi che possono abbassare ulteriormente le difese immunitarie.

Un’alimentazione di alta qualità, è invece essenziale, poiché il benessere intestinale è strettamente legato alla forza del sistema immunitario.

In alcuni casi, possono aiutare gli integratori per il gatto specifici, come i probiotici che sostengono la salute intestinale e immunitaria.

Esistono anche citochine in basse dosi, molecole di regolazione immunitaria che il corpo produce naturalmente.

Possono essere somministrati per via orale e servono a stimolare il sistema immunitario.

Aspettative di vita del gatto

I gatti con FIV che vivono in casa da soli o in piccoli gruppi, hanno un’aspettativa di vita e uno stato di salute molto migliore rispetto a quelli che vivono in gattili o colonie.

Probabilmente, questo dipende dal fatto che in ambiente affollati c’è una maggiore carica infettante che può rendere i gatti più vulnerabili.

Anche la sterilizzazione, fa una differenza importante, poiché i gatti non castrati tendono ad avere una vita più breve, probabilmente per via di uno stile di vita più rischioso, fatto di lotte territoriali e di incontri che espongono maggiormente al contagio.

Inoltre, la presenza di altri virus, come ad esempio il virus della leucemia felina o altri virus respiratori, possono peggiorare la situazione e ridurre ulteriormente le aspettative di vita del gatto.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>>Gatto con AIDS felino: frequenza dei vaccini per il micio immunodepresso

Si può prevenire l’infezione?

Purtroppo, non esistono vaccini efficaci per prevenire l’infezione da FIV nel gatto.

Gatto a controllo dal veterinario. (Foto AdobeStock-Amoreaquattrozampe.it)

L’unica prevenzione possibile, specialmente in contesti rurali dove ci sono gatti di origine sconosciuta, è quella di sterilizzare i gatti maschi fin da giovani.

Ciò aiuta a ridurre il rischio di lotta e contagi. Tuttavia, in situazioni dove è possibile evitare il contatto con altri gatti in ambienti rurali è preferibile non lasciar uscire il gatto.

Ad ogni modo, la scelta dipende molto dalle circostanze, dalle necessità di ogni gatto e del proprietario.

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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