Una ricerca pubblicata dalla Pnas, la rivista dell’Accademia americana delle scienze avrebbe provato la superiorità del gatto sul cane.
Lo studio riportato dai media internazionali, tra i quali l’Indipendent (clicca qui), si è basato sulla teoria dell’evoluzione per cui sono stati analizzati oltre 2mila fossili. Emerge che i felini avrebbero contribuito all’estinzione di una quarantina di razze canine, mentre il contrario non è stato ancora dimostrato.
In base alla ricerca, le razze canine che sono sopravvissute sarebbero quelle più veloci con un istinto da predatore più sviluppato come i lupi e le volpi. Mentre le razze che cacciavano come i gatti, ovvero con la tecnica dell’imboscata, avrebbero subito la concorrenza sfrenata dei felini e si sarebbero pertanto estinte.
Tra i vantaggi dei felini si contano gli artigli che sono retraibili mentre quelli dei cani non lo sono. Artigli più affilati e quindi più letali che avrebbero contribuito a far sopravvivere meglio i felini.
I canidi, tra i quali i lupi, originari dell’America del Nord, di 40milioni di anni fa, avrebbe raggiunto il massimo della loro varietà 20 milioni di anni fa, contando oltre 30 specie diverse sul continente. Quando i gatti sono arrivati dall’Asia hanno portato all’estinzione di 21 razze di cani selvaggi.
“Di norma si pensa che siano i cambiamenti climatici a giocare un ruolo primordiale nell’evoluzione delle specie. In realtà, la competizione tra i carnivori si rivela un fattore importante quando si tratta dei cani”, ha commentato professore Daniele Silvestro dell’Università di Losanna.