In base al colore del mantello potrebbe essere probabile che un gatto abbia più o meno problemi di salute: ecco le informazioni in merito.
Una delle preoccupazioni più grandi per chi vive con un animale domestico è constatare con quanta velocità scorra la vita dei quattro zampe. L’aspettativa di vita media di un gatto alla nascita è di circa 12 anni, ma questi dati variano a seconda della razza felina. A variare in base alla razza e in base al colore del mantello è anche la maggiore probabilità che insorgano problemi di salute. Quale è, nello specifico, il colore del mantello che determinano una determinata patologia nel gatto?
Il colore del mantello nei gatti determina soprattutto la sordità. Questa condizione è dovuta alla dominanza del gene W che esprime il colore bianco, ma può caratterizzare anche altre razze e fenotipi, ovvero mantelli di colori diversi che presentano solo piccole aree bianche. Per comprendere se un gatto ha un problema di salute si dovrà fare attenzione al suo comportamento.
I felini domestici sono animali caratterizzati da un comportamento particolare. Non sempre è semplice comprendere cosa i gatti stiano provando o quali sono le ragioni del loro modo di comportarsi. Per questo è bene essere sempre attenti allo stato di salute dei quattro zampe per capire subito quando si manifesta un problema fisico o psicologico.
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Quando un gatto inizia a comportarsi in modo diverso dal solito e a evitare coccole e carezze, potrebbe non sentirsi bene. Un cambiamento del comportamento sarà normale dopo eventi importanti come un trasloco o dopo l’arrivo di un nuovo membro in famiglia. Possono esserci però molte altre ragioni per cui il felino domestico cambi improvvisamente atteggiamento e spesso ciò sarà dovuto a problemi di salute.
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Un aiuto per comprendere i gatti viene comunque dalla scienza. I gatti bianchi, ad esempio, hanno maggiori probabilità di presentare problemi di udito. La sordità, ovvero l’incapacità di percepire le vibrazioni sonore, può interessare una o entrambe le orecchie. Questa condizione sembra essere correlata alla dominanza del gene W responsabile del colore bianco.
Il gene W è responsabile di un processo degenerativo a carico della coclea, che è localizzata nell’orecchio interno e contiene i recettori acustici da cui poi dipartono i recettori che confluiscono al nervo cranico. Il processo degenerativo che si instaura in alcuni esemplari non è però presente sin dalla nascita, ma inizia nei primissimi giorni di vita per completarsi intorno al primo mese. Per quanto riguarda il fenotipo blu degli occhi, questo ha una dominanza incompleta, quindi non tutti i gatti non udenti hanno gli occhi azzurri.
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Secondo gli esperti, l’espressione del gene W sarebbe comunque in grado di sopprimere i melanociti non solo nel mantello (che assume quindi una colorazione bianca), ma anche nell’iride (che si manifesta nel colore blu degli occhi). Ne consegue che la presenza di iridi azzurre, parzialmente pigmentate o eterocromiche, possono essere associate a sordità.
I gatti che presentano un mantello con aree circoscritte bianche possono avere problemi di udito. In questi casi, responsabile è il gene pielbald S, conosciuto anche come white spotting. In altri casi, alcuni esemplari possono presentare una predisposizione alla sordità legata all’espressione del gene albino C. Questo allele, in forma dominante C, è responsabile dell’espressione di tutti i colori, mentre nelle forme recessive può esprimere mantelli albini diluiti per la presenza di fenomeni di dominanza incompleta con altri caratteri.
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Tra le razze maggiormente interessate dai problemi all’udito vi sono l’American e il British Shortair, il Devon Rex, il Persiano, il Ragdoll, il Siberiano, il Norvegese, il Main Coon e lo Scottish Fold. (di Elisabetta Guglielmi)
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