Come comportarsi di fronte ad una gravidanza del gatto indesiderata? Quali sono le opzioni disponibili? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Può capitare una gravidanza del nostro gatto che sia indesiderata, e di fronte alla quale dobbiamo subito porci il problema di come agire. La questione non si ferma in realtà ai soli animali di proprietà; anzi, assume molta più rilevanza quando concerne animali randagi, che andrebbero a rimpinguare le già nutrite schiere dei felini che vivono per strada. Analizziamo nel dettaglio la questione in questo articolo.
L’arrivo di nuovi cuccioli in una famiglia è spesso fonte di grande gioia. Spesso, ma non sempre è cosi. Ed in questo caso non resta che affrontare la gravidanza indesiderata del gatto.
Il problema non riguarda solo gli animali di proprietà. Come noto, il gatto è un animale libero, a norma di legge, di vivere per strada, nel luogo che ha eletto come proprio territorio, e dal quale non può essere allontanato. Quando almeno due gatti vivono nello stesso luogo, si può parlare di colonia felina.
Chi la segnala (e di solito la gestisce e monitora) provvede anche alla sterilizzazione degli animali, a spese delle autorità competenti. Il contrasto del randagismo è infatti uno degli obiettivi che il Legislatore ha imposto con la Legge quadro n. 281 del 1991.
Eppure i numeri sono ancora drammatici; ed è per questo che è fondamentale sterilizzare il gatto.
La sterilizzazione inoltre, ed il discorso è chiaramente valido anche per i gatti di proprietà, riduce notevolmente le probabilità di insorgenza di determinate patologie, nonché quelle che il gatto scappi, con tutti i pericoli che ne conseguono, per rispondere ai suoi istinti.
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Fatta tale doverosa premessa, entriamo nel cuore della questione: come affrontare una gravidanza indesiderata nel gatto?
Sostanzialmente sono 3 le opzioni possibili, ed involgono sia aspetti tecnici, che pratici, che etici:
E molto dipende dallo “status” del gatto: ovvero di proprietà o randagio. Prima di tutto, andrebbe accertata la gravidanza. Potremmo avere un semplice sospetto, oppure aver assistito all’accoppiamento; ma non avremo mai la certezza che sia stato fruttuoso, dando luogo ad una gravidanza indesiderata nel gatto.
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Quindi, solo una dopo aver avuto conferma dal nostro veterinario di fiducia, potremo pensare a come affrontare la questione. Diverso il discorso per un gatto randagio; accertato che l’animale non è sterilizzato, occorre intervenire immediatamente.
L’aborto è tecnicamente possibile fino a tre settimane prima del parto; tuttavia la situazione dovrà essere valutata di caso in caso dal veterinario. L’ideale è procedere all’aborto entro i 30 giorni dal concepimento.
Non si trascurino gli aspetti etici, molto simili a quelli che ruotano attorno all’aborto dell’essere umano. Il solo aborto, tuttavia, pare potersi definire una sorta di palliativo; non elimina di certo il problema alla radice, ed è probabile, dunque, che ci ritroveremo di fronte ad una nuova gravidanza indesiderata del gatto.
Per questo è sempre consigliabile, laddove possibile, procedere alla sterilizzazione dell’animale. Non si dimentichi, tuttavia, la terza opzione.
Possiamo sempre decidere di far nascere i gattini, per poi procedere ad un’adozione responsabile; sempre che, vedendoli per la prima volta, non cambiamo idea e decidiamo di tenerli con noi.
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A. S.
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