E’ proprio nel momento dell’accoppiamento che micio fa sentire forte e chiara la sua voce? Ecco perché il gatto urla quando si accoppia e quando preoccuparsi.
Alcuni le definiscono ‘urla’, per altri invece sono solo dei versi strani e comunque inconsueti per il docile micio, che difficilmente ci fa sentire la sua voce. Eppure pare proprio che il gatto urla quando si accoppia ed è normale per il padrone e chiunque altro senta il suo rumoreggiare chiedersi il perché. Pare proprio che non solo al momento dell’accoppiamento il micio si esprima con versi particolari: vediamo quali sono tutte le cause e come interpretarli.
Pare proprio che l’urlo non sia ‘relegato’ solo al momento dell’accoppiamento ma è proprio dalla fase del calore che la gatta inizia ad esprimersi in questo modo così rumoroso. E’ tutto un rituale che ha lo scopo di convincere il maschio a copulare: una sorta di invito per chiarire che, eventualmente, si è disponibili all’accoppiamento.
Il maschio attento a questi versi li interpreta come un invito e più che volentieri li accoglie con piacere. Anche altri segnali vengono inviati dalla gatta per convincere il maschio (già ben predisposto) ad accettare: sedere all’insù e ventre basso.
Il momento dell’accoppiamento dura in media circa 20 minuti, ma se le donne possono accoppiarsi ben 50 volte al giorno con maschi diversi, l’esemplare maschile può arrivare ad un massimo di 10 rapporti giornalieri. Ne consegue che una gatta può essere fecondata da maschi diversi da cui nasceranno appunto cuccioli di padri differenti.
E se il momento dell’accoppiamento non fosse poi così piacevole? Dopo tante ‘insistenze’ da parte della gatta pare proprio che invece, quando tutto è finito, non sia così amorevole nei confronti del suo partner, anzi.
Tutto si spiegherebbe con la conformazione stessa del pene felino, che ha sulla cima delle spine di cheratina, con i quali lo stesso si ‘aggrappa’ alle pareti della vagina della femmina. Oltre a non scivolare fuori, pare che questi aculei consentano una scarica ormonale di LH e dunque sono necessari per la fecondazione stessa.
Ma il fastidio provato in quel momento potrebbe dare una spiegazione all’atteggiamento nervoso e scostante della femmina dopo l’atto sessuale. Eppure in molti sostengono che le urla non siano dovute al dolore e che gli aculei non abbiano nessun effetto di tortura verso la femmina.
Pare che l’urlo del micio arrivi alla fine, acuto e chiaro, proprio quando il maschio ritrae il suo pene. E subito dopo questo verso, la femmina può anche mostrarsi arrabbiata ed aggressiva nei confronti del suo partner.
Ma anche i maschi urlano, o meglio miagolano in modo strano con versi prolungati e acuti anche quando sono alla ricerca di una femmina con cui accoppiarsi, insieme a spruzzi di urina.
Francesca Ciardiello
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