Se il nostro gatto si è smarrito, dobbiamo attivarci tempestivamente per ritrovarlo. Ma vi sono anche degli obblighi di legge a carico del proprietario. Scopriamo di quali si tratta.
Lo smarrimento del gatto (o di qualsiasi altro animale domestico) è un’eventualità con la quale si spera di non dover avere mai a che fare. Quando accade, tuttavia, occorre mantenere la calma ed agire con lucidità, al fine di ritrovare il nostro amico a quattro zampe. Ricordando che vi sono alcuni obblighi che la legge impone al proprietario del gatto smarrito. Ecco quali.
Come ritrovare un gatto smarrito
Lo smarrimento del proprio gatto può essere un’esperienza traumatica, che può assumere toni drammatici laddove non si concluda con un lieto fine.
È proprio l’incertezza dell’esito della vicenda a procurare ansia e malessere: non si può sapere con certezza se si riuscirà a riabbracciare il proprio amico a quattro zampe.
Per quanto sia difficile, tuttavia, occorre mantenere la calma ed attivarsi, mettendo in pratica tutte le strategie per ritrovare il gatto smarrito. Per prima cosa occorre contattare i veterinari e le cliniche della zona: l’animale, se ritrovato, potrebbe essere stato portato in una di queste strutture.
Ovviamente occorre cercare materialmente l’animale: è bene cominciare nei luoghi adiacenti a quello in cui il gatto si è smarrito. E probabile che a causa dello spavento determinato dalle minacce di un territorio nuovo e sconosciuto, il felino non si allontani da esso, preferendo rifugiarsi in un nascondiglio.
Nelle attività di ricerca, è bene contare sul potere della condivisione dell’annuncio di smarrimento: a tal fine potremo appendere volantini con l’immagine del gatto smarrito, sfruttare social network (come facebook) al medesimo fine e chiedere aiuto alle associazioni territoriali del luogo.
Non si dimentichi l’importanza di agire in via preventiva: per quanto non sia obbligatorio il microchip per il gatto, sarebbe auspicabile procedere alla registrazione dell’animale nel registro dell’anagrafe felina della Regione di residenza.
Il microchip identifica l’animale con un codice composto da 15 cifre, riconducibile univocamente all’animale e al suo proprietario.
Si tratta di uno strumento di grande utilità, che oltre ad aumentare le probabilità di riconoscimento di un animale smarrito, inibisce il reato di abbandono di animali.
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Gatto smarrito: la responsabilità del proprietario inerte nella ricerca dell’animale
Ma quali obblighi impone la legge a carico del proprietario di un gatto smarrito?
Invero essi possono essere ricavati indirettamente dalle norme dell’ordinamento giuridico che tutelano il piccolo felino. Partiamo proprio dal reato di abbandono di animali.
Molto spesso, siamo soliti identificare la condotta criminosa integrante la fattispecie di reato esclusivamente con il comportamento di chi si attivi per disfarsi della presenza dell’animale (come ad esempio il proprietario che carichi in macchina il proprio gatto, lo trasporti in un luogo lontano dalla propria abitazione e lo lasci sul ciglio di una strada sconosciuta).
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La Cassazione ha chiarito invece come il reato di abbandono di animali sia integrato altresì dalla condotta del proprietario che non si attivi concretamente nella ricerca dell’animale allontanatosi autonomamente da casa; l’atteggiamento d’inerzia di chi non ricerca il proprio gatto smarrito è dunque equiparabile a quello di chi abbandoni l’animale sul ciglio della strada.
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A. S.