Non riesce proprio a smettere e tu sei preoccupato che la sua salute possa peggiorare? Ecco perché il gatto si lecca le ferite e come farlo smettere.
Chi non ha mai sentito l’espressione: ‘Leccarsi le ferite come un gatto’? Proprio perché questa consuetudine da parte dei nostri amici felini è piuttosto diffusa in seguito a un trauma, una ferita appunto. Ma cosa accade quando la saliva del gatto irrora continuamente la parte interessata? Potrebbero esserci dei rischi per la sua salute quindi è opportuno adottare il rimedio adatto per farlo smettere il più presto possibile. Ecco perché un gatto si lecca le ferite e come aiutarlo a non farlo più.
Come mai il nostro micio torna sempre da noi con qualche colpo, ferita e spesso anche traumi più o meno forti? In realtà è molto semplice: il micio è assolutamente sprezzante del pericolo. Pare lo faccia apposta a uscire e correre tra le macchine, a saltare da altezze impensabili fuori e dentro casa e anche a scontrarsi con i suoi simili e altri animali, anche più grandi di lui. Insomma ferirsi è più facile di quanto crediamo.
Sta a noi padroni quindi essere pronti a sanare le sue ferite e, ovviamente, se siamo presenti dividere assolutamente i due animali che litigano, provando a non farci del male a nostra volta.
In realtà è bene non fare allarmismi inutili: è raro che una ferita sia così grave da condurre alla morte dell’animale. Ciò non significa però che dobbiamo prenderla ‘sotto-gamba’, anzi. Una ferita non curata potrebbe sfociare in ascesso e infezioni anche gravi. Senza contare il fatto che nello scontro con un altro gatto o un animale infetto, il nostro micio potrebbe ammalarsi di FIV o bartonella.
Nei casi più ‘gestibili’ la ferita potrebbe infettarsi e provocare la fuoriuscita di pus e conseguenti buchi nella pelle, quando questa materia puzzolente fuoriesce. Inoltre il micio a cui non è stata curata la ferita potrebbe avere febbre alta e cadere in uno stato di profonda stanchezza e letargia.
Provare a distogliere un micio ed educarlo a non fare una determinata cosa? Un’impresa non da poco, indubbiamente! Consideriamo che dovremo convincere proprio quel micio che al nostro comando ci gira le spalle e se ne va, figuriamoci come riusciremo a non fargli fare una cosa che, almeno al momento, gli dà un qualche sollievo.
E’ ovvio che è opportuno portarlo dal veterinario e fargli medicare la ferita, poi toccherà a noi cambiare le medicazioni e prenderci cura del gatto traumatizzato. Ma se proprio non riusciamo a dargli i comandi giusti per impedirgli di toccarsi, è il caso di adottare degli strumenti idonei, come ad esempio il collare elisabettiano. Non esiste un modello unico che va bene per tutti, ma deve essere adattato alle misure del nostro gatto: più giusta è la misura, più il gatto avrà difficoltà a sfilarselo (perché ci proverà, potete starne certi!).
Sebbene all’inizio possa mostrarsi molto contrario ad indossare il collare elisabettiano, proviamo a distrarlo con un rinforzo positivo, tra snack e coccole. Man mano che la ferita guarirà grazie alle nostre cure, è possibile che il gatto avverta sempre meno l’esigenza di grattarsi.
Nel caso in cui proprio non riuscisse a sopportare il collare, dobbiamo optare per una benda o una fasciatura in garza sterile, in modo che il micio non possa toccare con la lingua la ferita. Nel caso in cui la ferita non si potesse bendare, è opportuno tagliare le unghie al gatto e tenerle sempre pulite: in questo modo almeno, il gatto che si lecca le ferite o tende a passarci su le unghie, rischia di infettarsi il meno possibile.
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Francesca Ciardiello
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