Il gatto scappa quando lo rimprovero? Un comportamento molto comune ma che ha dei motivi importanti. Vediamo di capire, qui, perché micio lo fa e come risolvere.
Durante la convivenza con il proprio micio domestico, possono verificarsi delle circostanze in cui non si riesce sempre ad essere lucidi e, quindi, riprendere il peloso per dei comportamenti inappropriati. Allora, il felino può reagire male. Vediamo perché il gatto scappa quando lo rimprovero e come rimediare.
Il gatto scappa quando lo rimprovero: tutti i motivi
Questo comportamento nel felino domestico può verificarsi spesso, perché condizionato dalla reazione del proprio padrone. Leggiamo, nello specifico, quali sono le motivazioni della fuga.
Il caro Micio capisce, sin da subito, come conquistare il cuore del suo proprietario umano. Ci riesce comportandosi bene, rispettando i suoi spazi e i suoi ritmi, senza essere mai di peso.
Per natura intelligente e rispettoso, autonomo in molti aspetti della sua vita, il felino sa instaurare un ottimo legame con chi si prende cura di lui ma anche lui, come gli altri animali, ha i difetti.
Infatti, un gatto può sbagliare e fare errori per cui deve essere ripreso in modo giusto, altrimenti ne risente la convivenza.
Non è facile educare un animale domestico, cane o gatto che sia, perché il risultato che si avrà alla fine dipenderà soprattutto dal tipo di educazione e insegnamento che riceverà.
Non c’è dubbio che Micio sia un peloso capace di ascoltare e imparare ma, qualche volta, può infastidire il padrone con atteggiamenti inappropriati o compiere azioni sbagliate.
E, allora, si è subito pronti a riprenderlo per questa o quella cosa fatta male, per quell’errore commesso. Quale sarà, però, la reazione del felino? Cosa significa se il gatto scappa quando lo rimprovero per qualcosa?
Rimproverare bene il gatto
Ebbene, bisogna sapere che il rimprovero deve esserci da parte del padrone ma occorre fare attenzione a non fare errori, perché si rischia di causare conseguenze in Micio.
Chiedersi perché il gatto scappa quando lo rimprovero deve portare a fare una riflessione, poiché l’atteggiamento di un padrone deve essere sempre quello a cui il peloso è abituato.
Riprendere con un deciso “No!” il proprio gatto richiede attenzione e responsabilità, insieme al gesto di andarsene per lasciarlo da solo, ma per non più di 10 minuti, altrimenti Micio inizia a confondersi e a sentirsi perso.
Il discorso sulla violenza merita ancora parole. Urla e aggressività (magari fisica) sono assolutamente vietate nei confronti del gatto, il quale può spaventarsi molto e non riconoscersi più come amico del suo umano.
É chiaro che un simile atteggiamento induce il felino a difendersi e il timore di ricevere di nuovo questo tipo di rimprovero lo porterà a scappare via da lui e dalla sua casa.
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Micio fugge via dal padrone: come agire
Il gatto, affezionato e riconoscente verso il padrone, non si aspetterebbe mai un comportamento violento estremo nei suoi confronti. Come fare per riportarlo a fidarsi di noi? Leggiamo qui.
Ogni comportamento del padrone influenza quello del micio domestico. Come per ogni essere vivente (anche tra persone) un’azione determina una reazione, che può essere negativa.
Con il proprio peloso bisogna assumere un atteggiamento pacifico, serio ma fatto di gesti gentili e lenti, tatto e sensibilità che possano riavvicinare l’animale e restituire fiducia.
Se il felino tende a scappare via quando viene rimproverato e magari anche in altre situazioni, allora bisogna correggere l’approccio con lui.
Un gatto è sempre sulla difensiva, per predisposizione naturale, per cui non è detto che possa cambiare idea nei nostri riguardi. Basta davvero poco per creare crisi nel rapporto.
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Il felino va educato e non sgridato, è qui il punto. Una volta capito il motivo per cui fa qualcosa o si comporta in modo anomalo, dobbiamo intervenire risolvendo quel problema.
Possono essere tanti i motivi. Se il gatto morde o distrugge mobili, così come se si rifiuta di usare la lettiera, bisogna fargli capire che sta sbagliando, ma nel momento stesso in cui lo fa, altrimenti sarà inutile.
Con pazienza e comprensione, si può insegnare qualcosa al Micio, senza farlo sentire oppresso o giudicato, neanche spaventato, perché si tratta di un tipo di stress ingestibile.