Il vostro gatto ruba gli oggetti del vicino? Questo brutto vizietto del micio può farci rischiare qualcosa dal punto di vista legale? Ecco cosa stabilisce la legge.
Adottare un animale domestico è una decisione che regala gioia e amore nel corso del tempo; ma è anche un’assunzione di responsabilità verso l’animale, di cui dobbiamo curare il benessere psicofisico, e verso gli altri, in quanto siamo responsabili del suo comportamento. Ad esempio, se il gatto ruba gli oggetti del vicino, cosa si rischia da un punto di vista legale? Ecco cosa stabilisce la legge.
Il gatto è un animale elegante, fascinoso e misterioso allo stesso tempo, e, salvo eccezioni, piuttosto silenzioso e discreto. È più raro sentire di liti a causa dei miagolii del gatto piuttosto che dell’abbaio del cane in condominio, senza contare le controversie che abbiano ad oggetto i morsi di Fido.
Ma questo non vuol dire che i proprietari di gatti possano stare tranquilli e che il felino sia meno impegnativo per ciò che ne concerne la gestione e la conseguente responsabilità. E pertanto, anche se in misura minore rispetto a quello che accade con il cane, sono stati registrati episodi di gatti che rubano gli oggetti dei vicini.
Ma da un punto di vista legale vi possono essere delle conseguenze? Appare piuttosto improbabile, laddove si tratti di un singolo episodio: insomma, di solito è più che sufficiente per restituire l’oggetto smarrito e fare in modo che non si ripeta più. Ma se gli episodi si ripetono costantemente nel corso del tempo allora il discorso può cambiare.
E oltre alle ragionevoli lamentele da parte del vicino vi potrebbero essere alcune conseguenze da un punto di vista prettamente giuridico. Insomma, dai furti a zampa armata del nostro gatto potremmo avere qualche piccolo grattacapo, facilmente risolvibile in verità.
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Innanzitutto, quando si rinviene un oggetto smarrito, o trovato per caso fortuito, è fatto obbligo di restituirlo al legittimo proprietario, o, laddove se ne ignora l’identità, presso il Comune del luogo dove è stato rinvenuto, a norma di quanto stabilito dall’art. 927 c.c.
Cosa accade se non ottemperiamo all’obbligo? In passato avremmo rischiato perfino un procedimento penale. La figura di reato che puniva siffatta condotta era l’appropriazione indebita di cose smarrite, del tesoro o di cose avute per errore o caso fortuito, a norma dell’art. 647 c.p.
Tuttavia il D. Lgs. 7 del 2016 ha depenalizzato la condotta, tramutandola in un illecito amministrativo punito con pena pecuniaria. Una buona notizia? Non esattamente, considerando l’entità dell’importo, che va dai 100 agli 8000 euro. In questo caso la condotta sembra riconducibile al ritrovamento di cose per caso fortuito.
Dunque cosa fare? Basta semplicemente armarsi di buona volontà, se il vicinato è piuttosto esteso, e ritrovare il legittimo proprietario dell’oggetto per evitare di incorrere nell’illecito amministrativo. Attenzione tuttavia anche allo stato in cui ritroverete l’oggetto.
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Se il vostro gatto ha pensato bene non solo di rubare, ma di distruggere l’oggetto, dovrete risarcire il danno al legittimo proprietario. D’altronde, a norma dell’art. 2052 c.c., il proprietario risponde dei danni cagionati dal proprio animale.
Dunque da oggi in poi, specie se abitate in condominio, è bene fare attenzione non solo al gatto che miagola, ma anche a quello cleptomane.
Antonio Scaramozza
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