Il gatto che porta le prede a casa asseconda un istinto innato, quello di cacciare. Come comportarsi di fronte a questa sua feroce ma naturale attitudine?
Anche il più tenero dei gatti ha un istinto innato, quello di cacciare la preda. La mamma gatta dà il ‘buon’ esempio ai cuccioli che da grandi tenderanno sempre a mettere a frutto i suoi ‘insegnamenti’, anche perché hanno a disposizione un corpo ricco di ‘armi’ atte alla caccia. La natura selvatica del gatto non è questione di epoca: il gatto sarà sempre predatore e ogni possibile preda farà scattare in lui questo istinto.
Il gatto porta le prede a casa: la sua natura innata
Vivere con un gatto significa accettare anche dei comportamenti del tutto naturali per il felino, ma che possono far rabbrividire l’uomo. Sembra incredibile che un tenero gattino abbia un istinto così aggressivo, ma è così ed è una legge che vale per tutti. D’altra parte imparano dalla mamma a cacciare: la figura materna porta piccoli roditori, uccelli e altre carcasse di animali morti ai suoi piccoli sia per istinto di sopravvivenza sia per mostrare loro ‘come dovranno fare da grandi’. Magari la mamma non è mai stata davvero ‘costretta’ a procacciarsi il cibo, soprattutto se è sempre stata abituata a stare in casa, ma lo fa anche per divertimento, per mettere in pratica una sua attitudine sopita, che magari non le è mai servita per la sopravvivenza. Sia che si tratti di un oggetto, un giocattolo o un piccolo essere animale indifeso, questo loro istinto selvatico verrà fuori.
Il gatto porta le prede a casa: la parola alla scienza
Gli studiosi dell’Università di Aberystwyth hanno appunto approfondito questa caratteristica comune a tutti i felini e hanno scoperto che i gatti catturano animali selvatici non necessariamente per soddisfare la fame, ma solo per il gusto di catturare ‘il più debole’. E’ altrettanto vero che la convivenza con l’uomo ha cambiato qualcosa nel loro atteggiamento: in particolare il dottor Rupert Marshall ha parlato di una sorta di ‘sostituzione’ di alcuni loro istinti, ma semplicemente perché li abbiamo abituati ad altre condizioni di vita. Il loro habitat, specialmente per i gatti che vivono in città è notevolmente cambiato: inquinamento, traffico, clima e di certo la modifica di alcune necessità, come quella di procacciarsi il cibo per sopravvivere. La dottoressa Maria Grazia Calore invece ha sottolineato la posizione dell’uomo rispetto a questo comportamento. Ecco di seguito cosa è venuto fuori dai suoi studi.
Cosa gestire l’istinto predatorio felino?
Le parole della dott.ssa Calore possono aiutare i padroni che, in preda ai dubbi, non sanno come comportarsi di fronte a questi comportamenti ‘crudeli’ del loro tenero micio. Bisogna assecondare questo loro istinto o cercare di frenarlo? In realtà non sarebbe giusto sopprimere dei comportamenti che fanno parte del loro profilo etologico, comune a tutti i gatti. Come ci prendiamo cura della loro salute, di fornire loro acqua e cibo, è altrettanto importante fare in modo che la loro voglia di cacciare non sia del tutto soppressa. Magari è una buona idea sostituire le prede vive con degli oggetti e i loro passatempi preferiti. Il gatto è un predatore e questa sua qualità deve essere assolutamente rispettata dall’umano. Di certo se un giorno l’uomo sparisse dal mondo anche il più pigro dei gatti metterebbe a frutto l’istinto sopito del cacciatore pur di procacciarsi il cibo.
Il gatto: le caratteristiche di un perfetto predatore
In che modo il corpo del felino ‘supporta’ perfettamente questo suo innato istinto cacciatore? Indubbiamente ha delle ‘armi’ a disposizione che sa bene come usare per agguantare la sua preda predestinata. Oltre agli strumenti che gli offre un corpo agile e dotato di artigli e denti affilati, il gatto sa mettere in atto una serie di strategie molto efficaci per catturare quella che diventerà la sua vittima e che difficilmente riuscirà a sfuggirgli. Ecco quali sono le caratteristiche feline che rendono i gatti dei perfetti predatori.
Le armi del gatto che cattura le prede: i denti
I denti del gatto sono servono non solo ad uccidere la preda ma anche a lacerare le sue carni per renderla appetibile e completamente innocua. Il premolare ed il primo molare servono proprio questa funzione: la carne della preda viene prima bucata e poi divisa dal morso potente del felino. A rendere ancora più efficace il lavoro dei denti è la lingua: dotata di spine ruvide, essa riesce a dividere la carne dalle ossa e preserva tutto ciò che del gatto è commestibile. Queste papille ruvide hanno la forma di un uncino volto all’indietro e che nelle normali operazioni di pulizia, aiutano il gatto a lucidare il pelo ed eliminare i possibili boli del manto.
Le armi del gatto: le zampe
Il modo di camminare dei gatti è uno dei fattori che li rende così irresistibilmente eleganti e anche silenziosi. Infatti la loro possibilità di poggiare a terra direttamente le ossa della zampa garantisce loro una grande precisione: la zampa posteriore si muove occupando lo spazio della zampa anteriore corrispondente. Questo non solo rende il loro percorso stabile e silenzioso, ma fa in modo che nel passaggio lascino anche delle impronte meno visibili.
Le armi del gatto: gli artigli
Le unghie retrattili dei felini sono unite ai tendini e costituiscono la parte finale di tute le falangi. In realtà sono composti da una pelle resa più dura dalla presenza di cheratina o proteina dura che protegge la pelle sottostante. Il gatto sfodera gli artigli solo quando necessario a colpire, ad arrampicarsi, a ‘impastare’ o per aggrapparsi meglio alle superfici più morbide, e li tengono retratti durante il movimento, proprio per non danneggiarli. Quando sono rilassati gli artigli sembrano ‘intascati’ in tasche cutanee, coperti dalla pelle e dal pelo.
Le potenzialità del gatto predatore: i sensi
Oltre alle armi evidenti precedentemente descritte, i gatti sono anche dotati di qualità non visibili ad occhio nudo ma che, quando messe in pratica, li rendono dei predatori davvero molto pericolosi e sempre vittoriosi sulla preda. Non è da sottovalutare il fatto che l’intero corpo del felino è coadiuvato nella caccia da un’ossatura forte e leggera, che gli consente di fare lunghi ed improvvisi balzi anche da fermo.
Udito sviluppato: il gatto riesce a percepire anche il minimo rumore e a localizzarlo.
Vista acuta: l’occhio del gatto riesce a notare anche il minimo movimento.
Olfatto sensibile: la sua mucosa olfattiva individua la preda anche a distanze incredibili per l’olfatto umano.
Peli: anche la copertura pelosa del muso e degli occhi si accorge della presenza della preda e contribuisce ad avvicinarla con molta precisione.
Il gatto predatore: le tecniche di caccia
L’operazione di caccia in realtà seguono una sorta di rituale in fasi molto veloci ma ben distinte tra loro. Si inizia con l’avvistamento della preda, attraverso i vari istinti sopra elencati e le capacità di sfruttare ogni minima parte del corpo per localizzare la vittima. Dopo l’avvistamento, si passa all’avvicinamento: silenzioso, preciso per cogliere di sorpresa la preda e fare in modo che non scappi. Si passa poi all’assalto: artigli, bocca e agilità contribuiscono a catturare la preda: prima la si blocca con le unghie e poi la si stordisce con un morso sul collo. Successivamente la si porta in un luogo sicuro e si passa al momento di cibarsene.
Come ci accorgiamo della natura predatoria del gatto
Ci sono dei comportamenti che il gatto mette in atto anche quando non ha nessuna necessità di cacciare una preda, ma che mostrano in maniera evidente la loro indole da grandi cacciatori. Uno di questi è posizionarsi in alto: ama le altezze per osservare e tenere sotto controllo tutto ciò che accade intorno (e sotto di lui). Un’altra abitudine è quella di urinare per tutta la casa: in questo modo marca il territorio e avverte i suoi simili che quella casa è sua. Anche quando il gatto si strofina sulla nostra gamba in realtà sta ‘proteggendo’ il suo umano da eventuali altre presenze che possono danneggiarlo.
Perché il gatto porta le prede a casa
Sebbene non sia facile apprezzarli, il gatto ci porta dei doni dall’esterno: possono essere uccellini o piccoli roditori, insomma dei regali davvero disgustosi all’occhio umano. In realtà il gatto con questo comportamento ci sta incoraggiando a cacciare e ci sta ‘facendo vedere come si fa’. Si preoccupano del fatto che magari l’umano non sappia cacciare e quindi devono insegnarglielo, esattamente come ha fatto la mamma con loro. Quindi non serve sgridarlo, ma fare finta di apprezzare questo suo comportamento. Magari possiamo stimolare questo suo istinto sostituendo alle prede vive dei giocattoli, una palla o un gomitolo di lana.In questo modo il gatto soddisferà la sua esigenza di caccia, senza bisogno di farlo all’esterno mietendo povere vittime. Inoltre oggi c’è un modo per evitare che i gatti tornino a casa con le prede.
F.C.
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