Pare che nessuna gatta lo interessi e di metter su famiglia non ne ha proprio intenzione: perché un gatto non vuole accoppiarsi e quando capire se c’è qualcosa che non va.
Il tuo micio sembra troppo distratto per interessarsi ai suoi simili e tentare un approccio? Sono diverse le cause alla base del suo rifiuto di accoppiarsi e metter su famiglia: bisogna conoscerle e capirle bene per poter escludere un problema di salute. Tra i tanti atteggiamenti di micio, questo è davvero molto strano: tutti i motivi per cui un gatto non vuole accoppiarsi e se è giusto forzare o meno questa sua ‘presa di posizione’.
La questione è aperta: non tutti sono concordi nell’affermare che non vi è alcuna necessità che i nostri animali si riproducano necessariamente. D’altra parte dovrebbe essere una loro ‘scelta’, un desiderio o meglio un istinto, che può essere attuato o meno a seconda di alcune condizioni fisiche o psicologiche.
Senza contare che possono esserci anche dei motivi ‘commerciali’ alla base di un ‘accoppiamento organizzato’; molto spesso si è spinti ad un miglioramento della specie e a rendere ancora più forti e stabili alcune delle sue caratteristiche.
In ogni caso, per quanto riguarda il nostro animale domestico, siamo noi a prendere la decisione. E’ importante però capire se alla base di questo suo rifiuto di accoppiarsi, vi sia un problema di salute che può essere risolto.
Escluse le patologie, che analizzeremo in seguito, vediamo quali sono i motivi che spingono un gatto a non volersi accoppiare con un suo simile. Noteremo che maschi e femmine hanno motivazioni differenti: il maschio è più interessato magari al predominio del territorio, mentre la femmina ne fa una questione di gusto. Se alla gatta infatti non piace il maschio e non accetta il contatto con lui. Vediamo quali sono le cause del gatto che non vuole accoppiarsi, ad una ad una:
Volete far innervosire il vostro micio? Basterà sconvolgere la quotidianità a cui è tanto affezionato. Il gatto è uno tra gli animali più abitudinari che ci sono in natura e non amano i cambiamenti, anche se magari possono migliorare la loro vita. Bisogna dare loro il tempo di accettarli e di adattarvisi, senza alcuna forzatura: una volta che il micio si sarà adattato, forse penserà anche all’accoppiamento.
Strettamente legati al discorso dei cambiamenti repentini della vita, sono i traumi che comprendono: lutti, allontanamento di un umano o un animale da casa, introduzione di nuovi animali o umani nella medesima abitazione etc. Insomma tutto può essere ‘traumatico’ per il felino e portarlo a mostrare fattori di stress felino da non sottovalutare e che ovviamente non lo rende disponibile a ‘conoscere’ altri suoi simili.
I gatti sono cacciatori, ce l’hanno nel DNA e, di conseguenza, sono anche molto attaccati al loro territorio. Non si tratta solo di oggetti e spazi ma anche di umani: il micio sente di dover proteggere la sua famiglia, il suo territorio e se questo viene ‘minacciato dalla presenza di qualche suo simile (oppure no), di certo non avrà voglia di amoreggiare con lui perché lo sente come una costante minaccia alla sua autorità in casa.
Se il micio è spesso solo in casa, non ha diversivi, non ha passatempi con cui giocare, può facilmente soffrire di noia profonda. Pensiamo a stare tutto il giorno da soli, senza svaghi: deve essere terribile anche per un animale che ama essere indipendente. E se questa noia inizia a diventare progressivamente apatia, è probabile che il micio non avverta alcuna pulsione sessuale.
Se pensiamo che due gatti costretti a condividere gli stessi spazi, magari ristretti e senza poter avere un po’ di privacy, si conoscano meglio e si accoppino più facilmente, siamo totalmente fuori strada! Due gatti che sono forzati dalle circostanze a stare insieme, diventano facilmente insofferenti l’uno alla presenza dell’altro. Quindi è meglio cambiare ‘strategia’!
il micio che gli abbiamo affiancato per accoppiarsi è appena entrato in casa? E’ facile che il vecchio felino di casa non lo veda di buon occhio. Molto dipende anche dal nostro atteggiamento: se il suo padrone dà più attenzioni al nuovo arrivato, trascurando il primo, beh… come potrà mai essergli simpatico se gli ha rubato l’umano?
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In generale è necessario non tenerlo ‘sotto una campana di vetro’, ma educare sin da cucciolo a socializzare un gatto con i suoi simili e gli altri animali. Sarà importante fargli capire progressivamente e con pazienza che gli altri non rappresentano una minaccia: questo avrà sicuramente ripercussioni positive sul suo stato d’animo. Lo renderà più sereno e tranquillo, anche quando dovrà condividere spazi ed umani con un altro animale.
L’errore più grande che potremmo commettere è quello di punirlo, forzarlo con la violenza a fare ciò che non vuole: non solo per l’accoppiamento ma in generale, costringere il micio a fare qualcosa che non vuole non è solo uno sforzo infruttuoso nella maggior parte delle volte ma anche un’azione che va a ledere il rapporto gatto-padrone.
Il felino non deve temere il suo umano né essere istigato a fargli dei dispetti e a rendergli la vita impossibile. Lasciamogli tempo e spazi necessari per fargli nascere la voglia di accoppiarsi e, se tutto andrà bene, potremo godere della compagnia di tanti gattini.
Francesca Ciardiello
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