Il tuo gatto non vuole mangiare? Ecco come interpretare questo atteggiamento e tutte le soluzioni da adottare per fargli tornare l’appetito.
Da padroni attenti e premurosi abbiamo notato che da qualche giorno la ciotola della pappa è praticamente intatta. E’ normale allarmarsi e chiedersi perché il nostro gatto, di solito abituato a mangiare la sua razione di pappa, si rifiuta di farlo. Ecco come interpretare questo campanello d’allarme: innanzitutto è fondamentale capire quali possono essere le cause possibili della mancanza di appetito e porvi rimedio.
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Non dimentichiamo mai che il nostro felino ama la sua routine. Quindi un cambiamento così eclatante come il non mangiare è di certo un atteggiamento che desta non poca preoccupazione. Se siamo attenti alla sua salute e poco superficiali nel prenderci cura di un gatto adulto o quando è cucciolo, lo noteremo subito. Se invece siamo troppo impegnati durante il giorno e totalmente assorbiti dal lavoro, il gatto non è l’animale che fa per noi: quindi pensiamoci bene prima di adottarne uno!
Diverse possono essere le motivazioni per cui un gatto si rifiuta di mangiare: sta a noi capire se si tratta di un capriccio, se è depresso oppure è segno di un malessere interiore ben più serio. Abbiamo ricercato 7 cause che possono spingere un gatto a non mangiare e per ognuna di esse abbiamo proposto una soluzione. Ecco quali sono.
Come già accennato il gatto è un animale estremamente monotono per quanto riguarda i suoi rituali quotidiani: non ama che gli si cambi il tipo di alimentazione, o gli si sposti la ciotola o addirittura l’orario della pappa. Siamo sempre noi che dovremo adeguarci alle sue abitudini, e mai il contrario. Il gatto dunque potrebbe rifiutarsi di mangiare perché, talvolta per dimenticanza o per gestire meglio i nostri impegni, gli abbiamo dato da mangiare ad orari diversi dal solito.
La risposta può sembrare scontata: semplicemente evitando di farlo! Se non abbiamo la possibilità di dargli del cibo fresco quando è l’ora della pappa potremmo chiedere ad un amico fidato di andare a casa e dargli da mangiare: in questo modo non solo provvederemo al suo pasto all’orario stabilito, ma è anche un modo per dargli un’occhiata quando resta solo a casa.
Talvolta il gatto può anche preferire un piatto anziché un altro. Se abbiamo cambiato marchio o tipologia di pasto potrebbe far fatica ad abituarsi. Preferiamo sempre cibo di ottima qualità: le pappe scadenti, che spesso sono quelle più economiche, alla lunga possono portare problemi alla sua salute e danni al pelo. Oppure potrebbe essere un’idea stimolarlo con l’erba gatta: ne andrà matto!
Se notiamo che il gatto fa fatica ad abituarsi al cibo che gli propiniamo, pur essendo di ottima qualità, dobbiamo abituarlo a piccoli passi al nuovo pasto. Dapprima possiamo iniziare a dargliene in piccole porzioni e successivamente sperare che il suo palato inizi ad apprezzarlo. Ci sono anche gatti che non si stancano mai del solito cibo: potreste essere fortunati!
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Anziché un problema fisico, la causa del rifiuto del cibo potrebbe essere un disagio di natura psicologica. Il cambio di casa, un nuovo arrivo in famiglia, compreso quando nasce un bebè, potrebbe indurre nel gatto sintomi di inappetenza. Se in casa si vive una situazione di forte stress e disagio psicologico il gatto potrebbe soffrirne: non pensiamo che il felino non se ne accorga.
Se viviamo una situazione difficile in casa, sia per un trasloco appena avvenuto sia per un nuovo arrivo sia per problemi di coppia, è importante far capire al nostro gatto che noi per lui ci siamo sempre. E’ fondamentale dimostrare affetto al nostro gatto e farlo sentire sempre importante nella nostra vita, anche quando problemi e disagi possono assorbirci quasi totalmente.
Anche una vaccinazione recente potrebbe causare inappetenza nel nostro gatto. Se da poco lo abbiamo sottoposto ad una vaccinazione è probabile che si tratti di un effetto collaterale. Prima di preoccuparci inutilmente possiamo parlare col nostro veterinario, che di certo saprà rassicurarci sugli effetti e i benefici del vaccino.
Dato che spesso si tratta di un effetto collaterale di breve durata, nell’arco di 3-4 giorni il disturbo dovrebbe sparire del tutto. Se non siamo convinti che dipenda solo da quello, la cosa migliore è contattare un veterinario e sottoporgli le nostre perplessità.
Può accadere che con l’avvento della bella stagione e delle alte temperature, il gatto possa perdere l’appetito. D’altra parte anche noi preferiamo mangiare talvolta non appesantirci e preferiamo cibi freschi al solito pasto invernale. Quindi è normale che anche il nostro gatto soffra il caldo.
Quando notiamo che il felino cerca riparo al fresco e si rifiuta di mangiare, probabilmente sta soffrendo il caldo. E’ fondamentale fargli trovare sempre piena la ciotola dell’acqua a sua disposizione e non dimenticare mai di cambiarla: soprattutto in estate la bocca secca del felino potrebbe impedirgli di godere del suo solito pranzo, quindi idratiamola!
Non è raro che i gatti presentino sintomi da indigestione, spesso provocati dai boli di pelo che ingeriscono. Se il gatto soffre di nausea e non riesce a espellere col vomito ciò che lo disturba, è probabile che l’inappetenza possa prolungarsi.
Se la causa sono i boli di pelo non si può far altro che aspettare che li butti fuori. Nei casi più gravi però è sempre consigliabile chiedere il parere del veterinario: potrebbe consigliarci rimedi omeopatici o farmaceutici per far passare la nausea al nostro povero gatto.
Nei casi più gravi l’inappetenza potrebbe nascondere motivazioni poco preoccupanti, come ad esempio un mal di denti o problemi legati all’igiene orale, o ragioni più serie. Le patologie virali come Herpes felino o FIV annoverano l’inappetenza tra i sintomi principali. Purtroppo la mancanza di appetito è campanello d’allarme di diverse patologie: potrebbe trattarsi di infezioni, insufficienza renale, pancreatite, problemi gastro intestinali e cancro. Facciamo attenzione anche agli altri sintomi per avere un quadro più chiaro della situazione.
La sola cosa da fare è contattare immediatamente il veterinario, prima che diventi un gatto anoressico e del tutto privo di forze. E’ importante inoltre fornirgli un quadro dettagliato dei vari sintomi del nostro gatto che abbiamo notato nei giorni precedenti: esso servirà al dottore per avere una situazione totale più completa e fornirci una soluzione. Dopo una serie di test e indagini potrebbe optare sia per rimedi farmaceutici sia per operazioni di tipo chirurgico: se il problema dell’inappetenza dovesse perseguire la soluzione potrebbe essere un sondino rino-gastrico o esofageo per somministrargli cibo.
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F.C.
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