La verità è che al tuo 🐱 gatto non interessa quello che fai, ma ti ama lo stesso

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By Laura Bellucci

Gatti

Al gatto non interessa quello che fai: se ne avevi il vago sentore, ora è una ricerca scientifica a confermarlo.

Micio innamorato
Al micio non importa ciò che fai (Canva – Amoreaquattrozampe.it)

Se hai il sospetto che al gatto non interessa quello che fai, sappi che la tua intuizione è decisamente azzeccata: a dimostrare che i nostri amici a quattro zampe tendono a farsi i fatti propri è stato uno studio. Scopriamo di più sull’esito della ricerca.

Al gatto non interessa quello che fai: lo dice la scienza

Un team di scienziati del Dipartimento di Etologia dell’Università Eötvös Loránd di Budapest ha condotto uno studio davvero peculiare.

Micio con gli occhi chiusi
Il gatto ti ama a prescindere da tutto (Canva – Amoreaquattrozampe.it)

Il proposito dei ricercatori? Esaminare il rapporto tra l’essere umano e gli animali, per comprenderne nel dettaglio alcuni aspetti.

In particolare, gli studiosi si sono chiesti quanto gli esemplari di diverse specie tendano ad imitare le nostre azioni.

Per rispondere a questa domanda, gli scienziati hanno condotto un esperimento a cui hanno partecipato 48 cuccioli di cane, 39 di gatto e 8 di lupo, tutti addomesticati e abituati a vivere in famiglia.

All’interno della stanza in cui si trovavano i quattro zampe, gli sperimentatori hanno portato un oggetto mai visto dagli animali.

I cuccioli delle diverse specie hanno interagito in modo diverso con l’oggetto, per capire di cosa si trattasse: alcuni lo hanno toccato con la zampa, altri lo hanno annusato, altri ancora si sono dimostrati completamente indifferenti.

Dopodiché, è stato chiesto al proprietario dei pet di interagire in prima persona con l’oggetto, eseguendo nei suoi confronti un’azione che il proprio pelosetto non aveva compiuto.

Ad esempio, se l’animale lo aveva toccato con il naso, il proprietario avrebbe potuto toccarlo con la mano.

L’operazione è stata eseguita davanti ai cuccioli con l’obiettivo di scoprire quanto fossero interessati all’azione messa in campo dal loro umano di riferimento, e in che percentuale mostrassero il desiderio di riprodurla per imitazione.

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La differenza tra cani e gatti

L’esperimento ha svelato che la maggior parte dei cani tendeva a imitare il comportamento del suo proprietario, effettuando a propria volta l’azione eseguita nei confronti dell’oggetto.

Anche i lupi hanno dimostrato il desiderio di emulare il proprio umano di riferimento; a differenza dei cani, però, l’azione non veniva messa in pratica con una parte del corpo omologa al proprietario.

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Discorso ben diverso, invece, riguarda i gatti: solo il 35% dei felini domestici ha imitato il comportamento umano.

A cosa si deve questa diversità? Secondo i ricercatori, i fattori in grado di influenzare i comportamenti delle diverse specie sono molteplici.

In primo luogo, occorre considerare che i cani e i lupi vivono in un gruppo sociale complesso, la cui sopravvivenza passa per rapporti di collaborazione e cooperazione; i gatti, invece, sono animali solitari.

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Da non sottovalutare, poi, è il processo di domesticazione. Nel caso di Fido, questo processo è molto più antico: basti pensare che i primi contatti risalgono a un lasso di tempo compreso tra 20.000 e 40.000 anni fa.

L’addomesticamento del gatto, invece, è decisamente più recente, essendo iniziato circa 10.000 anni fa.

Senza contare, poi, le ragioni per cui la nostra specie si è avvicinata a canidi e felini.

Nel primo caso, i cani svolgevano funzioni di cooperazione, come caccia e protezione. Nel secondo, invece, i mici si limitavano a cacciare i topi.

Per questo, non era necessario un rapporto di interazione e comunicazione con l’essere umano. Da qui, la differenza in termini di apprendimento sociale tra le due specie.

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