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Il gatto non ama essere fissato: le azioni sbagliate dell’uomo

Il gatto non ama essere fissato, un atteggiamento del suo umano che il micio non tollera. Vediamo quali le ragioni e cosa fare per evitare.

(Foto AdobeStock)

Il gatto è un animale alquanto schivo, a causa della sua natura selvatica che è ancora oggi molto radicata nel suo modo di essere, nonostante l’addomesticamento.

Chiunque ha la fortuna di condividere la propria giornata con un gatto, sa benissimo quanto questo animale possa meravigliare con il suo modo di fare e di essere.

In particolare l’uomo potrà finalmente divenire consapevole che a prescindere da quanto si possa essere padroni di scegliere quanto o quando dargli da mangiare o quando decidere di farlo rientrare in casa la sera, questo animale è addomesticato soltanto in parte.

Nonostante nel corso dei secoli il gatto possa aver acquisito sembianze più domestiche, cambiando anche nell’aspetto fisico, ad oggi, per quanto vero che si affezioni molto alla propria famiglia umana, ci sono momenti in cui a stento tollera alcuni atteggiamenti del suo amico umano.

Ci sono infatti alcuni comportamenti che il micio non sopporta, come ad esempio, il gatto non ama essere fissato. Questo e altri gli atteggiamenti dell’uomo che il gatto odia e che andremo a leggere nei prossimi paragrafi.

Il gatto non ama essere fissato

(Foto AdobeStock)

Sebbene siano passati millenni (per la precisione le tracce del gatto risalgono a molto prima di quelle del cane), ovvero circa 9500 anni fa, ad oggi possiamo dire che alcune caratteristiche del gatto selvatico, nel gatto domestico sono ancora presenti.

Nonostante abbia iniziato a vivere tra di noi, il gatto non ha più avuto bisogno di pensare a come e dove procacciarsi il cibo. Ragion per cui non ha più avuto bisogno di grandi mascelle ma in ogni caso, in lui è comunque rimasto qualcosa di selvatico che ogni tanto lo porta ad allontanarsi da noi.

Infatti molto spesso è possibile notare questo cambio improvviso di atteggiamento da gatto coccolone ad un atteggiamento indifferente che quasi sembra ci odi.

Un’altra cosa che lo riporta al suo stato selvatico è lo sguardo. Il gatto non ama essere fissato, l’animale percepisce lo sguardo fisso come una minaccia o una sfida e perciò tentare la fuga o men che peggio aggredire.

Ciò che invece potrebbe sembrare strano e che il gatto ama guardare negli occhi il proprio padrone, è un suo modo di comunicare e stabilire un legame, compresa la richiesta di tutte le attenzioni del mondo rivolte a lui.

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Le azioni che il gatto odio del suo umano

Come abbiamo potuto vedere il gatto non ama essere fissato ma non è l’unica cosa che questo animale non ama del suo amico umano.

Purtroppo i comportamenti e le azioni che l’uomo mette in pratica e che non vengono apprezzati dal micio sono diversi. Ricordiamo che il gatto seppur addomesticato nel corso degli anni, risulta ancor oggi in parte selvatico.

Diciamo che questa operazione di addomesticamento è riuscita meglio con il cane.

Ci sono, infatti delle cose che il gatto proprio non riesce a tollerare dell’uomo, come ad esempio:

  • rumori forti: il gatto non ama per niente i rumori eccessivi, come ad esempio quello del phon o dell’aspirapolvere. Li percepisce molto più alti delle nostre orecchie, proprio perché il suo udito è eccezionalmente dotato;
  • il profumo: il profumo per noi umani è qualcosa che utilizziamo per sentirci bene con noi stessi. Profumi per il corpo, per i vestiti, per l’ambiente, tutta una serie di profumazioni che ci fanno stare bene nel posto in cui stiamo, con i vesti che indossiamo. Questi profumi però sono la causa dell’odio del gatto nei nostri confronti. Il gatto non ama per niente i profumi, in particolare quelli forti e quelli a base di agrumi. Anzi molto spesso queste sostanze vengono utilizzate come repellenti per allontanare l’animale da un luogo in cui non vogliamo che acceda;
  • viaggiare: il gatto a differenza dell’uomo e anche del cane, non ama viaggiare. Preferisce di gran lunga restare a casa nella comodità del divano e un posto caldo. Non tollera spostarsi da un posto all’altro e molto spesso soffre anche il mal d’auto, generando nervosismo e stress nel gatto;
  • essere svegliato: il gatto è un animale che trascorre molto tempo a schiacciare pisolini, seppur non profondi da cadere in un sonno pesante, si stacca da ciò che gli succede intorno, rimanendo comunque connesso con il resto della casa. Può capitare però che il riposino diventi una reale dormita, in particolare durante il giorno e l’animale in questa fase non ama essere svegliato in modo brusco dall’uomo e dai suoi rumori;
  • porte chiuse: chi ha un gatto in casa, sa bene quanto questo possa essere curioso, perciò avere le porte chiuse in casa, genera nell’animale un’estrema curiosità che riuscirà a placare solo una volta entrato in quella camera e perlustrata in ogni suo angolo. Il gatto odia avere le porte chiuse in casa, impedisce la sua indole da cacciatore di poter indagare e esplorare il territorio;
  • sbagliare le coccole: il gatto adora le coccole ma sarà lui a decidere quando e come essere accarezzati. A volte potrebbe sembrare che non le gradisca altre invece che siano addirittura troppo poche. Impariamo ad accarezzarlo sotto il mento e sulla testa e lasciamo che si strusci contro le nostre gambe, senza mai andare oltre.

Raffaella Lauretta

 

Raffaella Lauretta

Sono una giornalista pubblicista, con una passione profonda per gli animali. Sono regolarmente iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Scrivo articoli su problematiche di salute degli animali, curiosità e argomenti legati alla promozione dell'adozione responsabile degli animali domestici. Nel tempo libero amo fare volontariato nelle strutture e rifugi per animali meno fortunati.

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