Il tuo micio ama cacciare i piccoli volatili? Ecco cosa fare se il tuo gatto ha mangiato un uccellino e quali sono i rischi che corre.
Che il gatto sia cacciatore, questo si sa. E deve dare libero sfogo a questo suo istinto primordiale: quindi non meravigliamoci se ogni tanto porta a casa, in ‘dono’ al suo padrone, topi, insetti e volatili. Ma come mai il gatto ama cacciare gli uccelli? Ci sono rischi per la sua salute? E soprattutto cosa dobbiamo fare se ci rendiamo conto che il nostro gatto ha mangiato l’uccellino che ha catturato durante la sua passeggiata all’aria aperta? Tutto quello che c’è da sapere sul micio cacciatore di piccoli volatili.
Fa parte del comportamento solito di un gatto, anche dell’esemplare abituato a stare in casa, fin dalla nascita. Non a caso le tecniche primordiali della caccia sono impartite da mamma gatta ai suoi cuccioli (Leggi qui: Mamma gatta non allatta i suoi cuccioli? Ecco perché e come aiutarla) e gli stessi piccoli giocano tra loro simulando zuffe e lotte. Tutto questo fa parte di un atteggiamento insito nel loro DNA. Vi sono alcuni momenti della giornata particolarmente favorevoli alla caccia, come ad esempio al tramonto o comunque quando la luce del sole non è così forte. Molto dipende anche dalla temperatura esterna: quando fa caldo e l’aria è umida di giorno, come ad esempio nei mesi estivi, il gatto solitamente si mette alla caccia delle sue prede nelle ore più fresche della sera. Al contrario durante l’inverno.
Solitamente esse prevedono l’attesa della preda che prima o poi dovrà passare. Una volta avvistata la vittima, il gatto si avventa su di lei con gli artigli: una volta bloccata e immobilizzata, passa a morderla e mangiarla. Spesso i ‘residui’ di questo suo pasto vengono riportati a casa, dal padrone, in segno di dono. Quest’ultimo è un tipico comportamento del gatto di casa: infatti non finisce quasi mai di consumare la sua preda, ma ne ripone una parte in casa, al sicuro. Quindi aspettiamoci di ritrovare in casa resti di topi, code di lucertole e parti piumate di uccelli. mentre per il gatto che vive in semilibertà la caccia è un’occupazione tanto consueta quanto necessaria, poiché in questo modo trova il suo sostentamento quotidiano.
Se il micio sembra così schizzinoso sul pasto da consumare a casa, a quanto pare si ‘accontenta’ delle prede che riesce a catturare all’esterno durante le sue battute di caccia. Infatti mangia di tutto: dagli insetti ai piccoli rettili (Leggi qui: Gatto mangia insetti mentre caccia: è sicuro o dannoso per la sua salute?), e talvolta lo fa anche solo per il gusto di ucciderle senza mangiarle, come nel caso delle rane. Addirittura i randagi, spesso per fame, sono costretti a frugare tra i rifiuti e la spazzatura.
Ma perché proprio gli uccellini? Probabilmente sono stimolati proprio dalla difficoltà di afferrare un volatile sempre in movimento e quindi più difficile da afferrare, come se fosse una sorta di sfida cui sono chiamati. Infatti per riuscire nell’impresa solitamente utilizzano dei travestimenti, come ad esempio nascondersi dietro cespugli di erba alta, in modo da cogliere la preda di sorpresa e afferrarla con le zampe. Non a caso si avvicinano in maniera furtiva alla vittima, con un andamento che è detto appunto ‘gattonare’. Una volta vicino all’uccellino salta e con le zampe tenta di afferrarlo: spesso per ucciderlo e mangiarlo sarà costretto a traumatizzarlo con una zampata.
Secondo le indagini di Micheal Woods, Robbie A. McDoland e Stephen Harris, solo il 24% delle prede dei gatti è rappresentato dagli uccelli. Questa percentuale è stata ritenuta responsabile dell’estinzione di alcune specie di uccelli, e della diminuzione della fauna in tutto il mondo. Si stima che un micio riesca a catturare circa 9 esemplari di volatili all’anno: se moltiplichiamo questo risultato per tutti i gatti della terra, il numero diventa importante.
Secondo la ricerca circa la caccia dei felini, pubblicata sulla rivista Journal of Nature Communications, l’attività preferita dai gatti è svolta soprattutto nei primi anni della loro vita. e no è un caso poiché proprio i quel momento della vita essi sono particolarmente agili e con riflessi più pronti e lucidi. Inoltre si è notato che il gatto di campagna riesce in media a catturare circa 14 volatili all’anno, mentre il gatto di città riesce nell’impresa solo due volte all’anno.
Alcuni pensano che mettere al collo del micio un campanellino possa servire a tenere lontani gli uccelli, perché avvertiti della sua presenza e dunque del pericolo. Ma col tempo, purtroppo, il gatto furbo riesce a trovare il modo per camminare senza far suonare il campanellino: quindi si avvicina alla preda e la coglierà comunque di sorpresa. A quanto pare la sola cosa da fare è tenerlo in casa il più possibile, e magari adottare sempre degli esemplari randagi per evitare che appunto possano continuare le loro operazioni di caccia indisturbati.
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F.C.
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