Che sia un gran curiosone è risaputo ed è normale che assaggi tutto ciò che gli capita sotto al naso: ma perché il gatto mangia il polistirolo e, soprattutto, quanto è rischioso per la sua salute? Cosa sapere.
Il tuo micio ficca il naso ovunque e non perde mai occasione per conoscere il mondo che lo circonda mettendo alla prova tutti i suoi sensi? Tra i meno sviluppati, rispetto agli altri, vi è il gusto ma tuttavia lo impiega per dare libero sfogo alla sua curiosità di assaggiare qualsiasi cosa. Ecco quindi perché il gatto mangia il polistirolo: c’è qualcosa che lo attira probabilmente. Ma quanto è rischiosa questa abitudine e in che modo mette in pericolo la sua salute? Come capirne le cause e adottare i rimedi giusti.
Alle volte i suoi comportamenti ci lasciano davvero senza parole, altre volte ci fanno sbellicare dalle risate e altre ancora ci mettono in allarme tanto che sono pericolosi! Eppure con un micio in casa non ci sia annoia mai, anche perché questo animale ha sempre voglia di conoscere e scoprire il mondo che lo circonda, anche se in fondo lo conosce bene.
Ma cosa fa di strano il gatto per ‘rompere’ la routine quotidiana, alla quale comunque resta sempre molto affezionato? Innanzitutto non si lascia sfuggire l’occasione di capire di che si tratta questa o quell’altra novità che arriva in casa: d’altra parte si tratta del suo territorio ed è suo dovere difenderlo!
Avete mai visto un micio correre e scappare senza nessun motivo apparente? A quanto pare se non c’è una causa scatenante come ad esempio la paura, il gatto scatta senza alcun motivo tranne quello di scaricare la sua energia accumulata. Altre volte invece lo vediamo fissare il vuoto con la bocca aperta: è probabile che stia stimolando l’organo di Jacobson per percepire meglio alcuni odori.
Infine mette sempre alla prova il suo gusto: quante volte abbiamo visto il gatto che succhia la lana o altri tipi di tessuti? Si tratta probabilmente di un disturbo ossessivo-compulsivo, legato magari a qualche trauma anche non troppo recente: solo il veterinario potrà darci la risposta definitiva.
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Si trattasse di un alimento gustoso, forse lo potremmo anche capire: ma è pur sempre polistirolo! Cosa mai ci troverà di tanto interessante in quel materiale bianco, che appena si spacca, si divide in innumerevoli e minuscole palline?
Probabilmente la sua è solo una semplice curiosità, perché si tratta comunque di un materiale insolito che non vede spesso. E poi se da quel polistirolo è uscito un oggetto nuovo che è entrato in casa, questo lo rende di sicuro più interessante. Se si tratta invece di vaschette o contenitori in polistirolo che contenevano cibo o altri alimenti, è normale che il gatto fiuti qualche traccia interessante di cibo o magari qualche residuo da mangiare.
Ma cosa rischia un gatto che ingurgita polistirolo come se fosse un cibo succulento? Basta guardare com’è fatto il materiale in sé per capirlo: si tratta di strutture che si sgretolano facilmente, soprattutto sotto le unghie o i denti di un gatto.
In sé non si tratta di un materiale tossico, quindi non vi è rischio di avvelenamento nel gatto, ma ciò non vuol dire che sia sicuro. Quando si rompe però il polistirolo si divide in minuscole palline che possono restare attaccate alla gola del nostro animale quando prova ad ingoiarle. I rischi maggiori quindi sono legati alla respirazione e gastro-intestinali, come appunto ostruzioni intestinali e ostruzioni all’apparato respiratorio.
Ma quali sono i segnali che ci fanno intuire che il polistirolo ingoiato sta iniziando a creare problemi? Il corpo del gatto ci invia dei segnali come questi:
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Una volta che il danno è stato fatto, cosa possiamo fare per evitare che il nostro gatto soffochi? Innanzitutto bisogna accertarsi che ne abbia mangiato e capire se ci sono i segnali di un soffocamento nel gatto: una volta che lo vediamo respirare a fatica e affannare, non c’è un minuto da perdere.
Possiamo provare a lubrificare il condotto esofageo facendo bere un po’ d’olio al gatto, o comunque facendo in modo che lo assorba. Intanto però la cosa migliore è portarlo dal veterinario o al pronto soccorso animali più vicino: nei casi peggiori infatti, per salvargli la vita, è assolutamente necessario intervenire chirurgicamente per rimuovere tutti i residui interni.
Francesca Ciardiello
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