Cosa rischia il proprietario del gatto che graffia gli occhi di un cane, provocandogli delle lesioni? Ecco cosa stabilisce la legge.
Adottare un animale significa prendersi cura del suo benessere psicofisico a 360°: alimentazione, salute e la predisposizione di un ambiente idoneo alle sue caratteristiche. Non solo: adottare un animale significa anche divenire responsabile del suo comportamento: ad esempio, cosa rischia il proprietario del gatto che graffia gli occhi di un cane, provocandogli delle lesioni?
Quando si parla di responsabilità del proprietario di un animale domestico per i danni che questo ha prodotto, siamo soliti pensare al cane, che abbia distrutto un oggetto, morso un altro cane o gatto o addirittura una persona. Insomma, immaginiamo che Fido, da questo punto di vista, sia decisamente più impegnativo degli altri animali domestici.
Ma questo non vuol dire che anche il gatto non possa essere al centro di diatribe da condominio: si pensi alle liti per il gatto che miagola di notte, o per l’odore sgradevole delle deiezioni feline, o per i vasi e le piante distrutte. Insomma, gli spunti non mancano.
Ma quando si tratta di aggressioni fisiche tra animali, siamo soliti pensare al cane che morde un altro cane o un altro gatto. Può accadere anche il contrario? Indubbiamente, seppur con dinamiche diverse.
Insomma, non è così frequente ma nemmeno così raro che il gatto possa graffiare il cane. La parte più delicata ed esposta è sicuramente quella degli occhi. Cosa accade se a causa del graffio il cane subisca delle lesioni all’organo della vista, tali da richiedere un intervento medico?
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Partiamo dall’assunto che il gatto responsabile può essere di proprietà, così come può essere randagio, o meglio, libero: i gatti vaganti sul territorio, ai sensi della Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, la 281/1991, sono animali liberi di scegliere il proprio territorio, senza poter essere allontanati da esso.
A seconda del colpevole dovrete rivolgere le vostre istanze verso il proprietario del gatto o verso il Comune. D’altronde ai sensi dell’art. 2052 c.c., il proprietario dell’animale, o chi lo ha in custodia al momento del fatto, è tenuto a risarcire i danni da esso cagionato a terzi; nel caso di specie indubbiamente le spese mediche da affrontare per la lesione agli occhi (cure e compenso del veterinario).
Attenzione anche alle modalità con cui è avvenuto il fatto. Una cosa è se il gatto del vicino si sia intrufolato nel vostro giardino, graffiando gli occhi del cane; altro se invece, ad esempio, durante la passeggiata con Fido, il cane si sia potuto avvicinare al gatto perché non avete rispettato delle norme (si pensi all’obbligo del guinzaglio o alla lunghezza minima, che deve essere di 1,5 metri).
Si rammenta in tal sede la norma generale in materia di responsabilità extracontrattuale, ovvero l’art. 2043 c.c., a norma del quale è tenuto a risarcire il danno ingiusto cagionato al terzo chi lo abbia prodotto in forza di un fatto doloso e colposo.
Detto in altri termini, è necessario che il comportamento del proprietario del gatto sia rimproverabile, quanto meno a titolo di colpa, ovvero per il mancato rispetto di una norma di comune prudenza o diligenza.
Cosa che non appare configurabile laddove sia il vostro cane ad essere sfuggito alla vostra custodia ed essersi intrufolato nella proprietà del vicino, dove ha subito poi il graffio agli occhi.
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A. S.
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