Contro di loro sembra proprio accanirsi: vediamo perché un gatto graffia i bambini e cosa fare per educarlo a non ferire i piccoli umani.
E’ noto che il gatto usi le sue zampe anche per giocare ma a volte sembra proprio accanirsi nei confronti dei piccoli umani di casa. Vediamo quali sono le circostanze che portano il micio ad usare le unghie e in che modo fargli capire che quello è un comportamento sbagliato. Lo diciamo fin da subito: non sarà semplice fargli cambiare idea, però è necessario provarci! Ecco perché un gatto graffia i bambini e quali sono i rimedi per educarlo.
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Abbiamo pensato di adottare un gatto e abbiamo uno o più figli? Oppure non sappiamo se il gatto prenderà bene l’arrivo di un bebè in famiglia? Niente paura! Le convivenze serene, e i rapporti di amicizia, possono nascere spesso anche tra gatto e piccolo umano (Leggi qui: Rapporto gatto e neonato, è possibile? Rischi e consigli utili). Si instaurerà una relazione diversa rispetto a quella con i cani, ma i piccoli felini domestici sono in grado di dare esattamente lo stesso amore, seppur in maniera diversa. Si tratta infatti, come sappiamo, di animali indipendenti, che amano la loro routine e che reagiscono a tutto ciò che possa dar loro fastidio.
I bambini possono convivere con i gatti, ma bisogna insegnare loro che ci sono alcune cose da evitare, per evitare appunto di incorrere in spiacevoli incidenti, come ad esempio il gatto che graffia il bambino (leggi qui: Gatti e bambini: vantaggi e rischi di questa convivenza). Anche i piccoli umani infatti possono fargli del male, talvolta perché non sanno come toccarlo o per gioco.
Abbiamo mai notato che i problemi maggiori si hanno quando il bimbo di casa è particolarmente piccolo? Con l’età anche il bambino riesce a fare esperienza e a capire come trattare e rapportarsi ad un gatto. Ma quando si tratta di neonati o poco più, non è assolutamente il caso di lasciarli insieme da soli. Questo perché i neonati, naturalmente senza volerlo, possono colpire il gatto, che risponde all’attacco con altrettante ‘zampate. Invece i bambini fino ai 3 anni di età possono relazionarsi al micio come fosse un giocattolo e non un essere vivente.
Sta agli adulti di casa controllare che i due non si facciano male, quindi meglio non perderli mai d’occhio! Solo quando il bambino inizierà a socializzare alla scuola materna, probabilmente riuscirà a rapportarsi correttamente al felino di casa, perché capirà che si tratta di un essere animato e non di un giocattolo a cui tirare la coda o colpire con altri oggetti.
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Spesso la colpa è degli adulti che non hanno saputo insegnare al bambino come rapportarsi al micio, ma anche perché li hanno incautamente lasciati soli. Il micio però può anche graffiare non per dispetto, ma perché non si sente al sicuro, ma vediamolo nello specifico.
Quando un gatto graffia i bambini, la prima cosa di cui dobbiamo occuparci è disinfettare la ferita, anche se si tratta di un graffio superficiale. Meglio irrorare prima la ferita con acqua ossigenata e coprirla con un cerotto, in modo che l’infezione interna possa eventualmente venire fuori da sola.
Questo è importante perché il rischio che il gatto trasmetta al bambino la bartonellosi è alto (leggi qui: Le malattie trasmesse dal gatto all’uomo. Le zoonosi più pericolose). Come riconoscere un caso di bartonellosi? Ci sono dei sintomi a cui prestare attenzione: febbre, mal di testa e linfonodi ingrossati ed infiammati.
Francesca Ciardiello
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