Come capire se il gatto è giocoso o aggressivo? Spesso la differenza è sottile: ecco i fattori a cui prestare attenzione.

A volte giocare con micio può avere esiti inaspettati. Infatti, può capitare che il peloso, in preda all’eccitazione e al divertimento, ci graffi o ci faccia male. La linea di confine tra giocosità e aggressività può essere sfumata: scopriamo come capire se il micio vuole solo divertirsi o c’è qualcosa che non va.

Gatto giocoso e aggressivo? Lo svela uno studio

Non sempre capire il comportamento del micio è semplice. Le intenzioni e i gesti del nostro peloso, infatti, possono risultare facilmente fraintendibili.

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Scientific Reports ha cercato di chiarire la differenza tra atteggiamenti bellicosi e giocosi dell’animale.

I ricercatori hanno esaminato le interazioni tra 210 gatti e i loro proprietari, classificando gli animali come giocosi, aggressivi o un misto delle due caratteristiche sulla base di specifici fattori: ecco quali.

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I fattori a cui prestare attenzione

I parametri individuati dagli scienziati sono sei. Esaminiamoli nel dettaglio:

• Inseguimento, quando il gatto rincorre un altro micio o viene inseguito e scappa via;
• Postura del corpo, che comunica lo stato d’animo del peloso;
• Vocalizzazione, ovvero la produzione di soffi, miagolii, ringhi da parte dell’animale;
• Linguaggio del corpo felino, come posizione della coda e delle orecchie, flessione del collo e rotolare sulla pancia;
• Atteggiamento del micio, legato al modo in cui si relaziona con se stesso durante la pappa, la toelettatura o il riposo. Il micio appare nervoso e agitato? Mette in atto comportamenti compulsivi?
• Combattimento, quando l’animale cerca il contatto fisico con un altro micio per ingaggiare una lotta.

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Non sempre i mici che cercano di combattere con un altro gatto hanno un comportamento aggressivo.

Infatti, può trattarsi anche di un’attività giocosa. La differenza, in questo caso, è espressa dall’intensità con cui il micio lotta.

In particolare, dovremmo chiederci se l’animale usa gli artigli o risulta particolarmente veemente. In questo caso, il suo intento è quello di nuocere.

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I risultati dello studio hanno svelato che poco più della metà delle interazioni aveva finalità giocose, mentre un terzo di queste era motivato da scopi di aggressività.

Infine, la restante parte risultava caratterizzata da una finalità intermedia, a metà strada tra il divertimento e la bellicosità.