Il gatto può entrare nei musei? L’accesso del nostro amico a quattro zampe nei luoghi aperti al pubblico

Il gatto può entrare nei musei? L’accesso del nostro amico a quattro zampe nei luoghi aperti al pubblico

Per evitare spiacevoli equivoci, è bene sapere quali sono i luoghi dove il nostro amico a quattro zampe può seguirci. Ad esempio, il gatto può entrare nei musei?

Il gatto può entrare nei musei?
(Foto Adobe Stock)

La distinzione tra luogo privato, luogo pubblico e luogo aperto al pubblico non è affatto priva di rilevanza per il proprietario di un animale. È proprio dalla qualificazione giuridica del luogo che dipenderanno le regole di accesso, per noi e per i nostri amici a quattro zampe; pertanto scopriamo quali sono quelle che disciplinano l’ingresso nei musei.

Luoghi privati, luoghi pubblici e luoghi aperti al pubblico: la distinzione

Ogni luogo ha la sua qualificazione giuridica. Certo, non è certo questo il primo pensiero che ci viene in mente nel momento in cui passeggiamo lungo un sentiero di montagna, entriamo in un bar per fare un aperitivo, ci rechiamo al cinema, oppure facciamo visita ad un amico.

gatti cercano entrare museo
(Foto Twitter)

Ma se si decide di fare ciascuna di queste attività con la compagnia del proprio amico a quattro zampe, occorrerà fare maggiore attenzione a questo dettaglio; che un dettaglio proprio non è, se si considera che l’accesso (nostro e dell’animale da compagnia) in un dato luogo è regolato proprio da esso.

Proviamo a fare maggiore chiarezza.

Il luogo privato non ha bisogno di particolari presentazioni: si tratta di uno spazio privato (abitazione, giardino, garage ect.) al quale può accedere soltanto chi possiede idoneo titolo giuridico al godimento dello stesso (non necessariamente il proprietario – si pensi, ad esempio il conduttore) o chi in esso è invitato.

E l’invito può estendersi o meno anche ai nostri amici a quattro zampe. Insomma, senza l’assenso del proprietario del luogo privato il nostro gatto non può di certo accompagnarci.

Il luogo pubblico, invece, è quello appartenente al demanio dello Stato, come ad esempio la piazza di una città; e salvo particolari limitazioni (di carattere sanitario, di ordine pubblico, e in ogni caso temporanee), l’accesso in esso è sempre consentito, anche ai nostri amici animali.

Sul punto c’è da fare una piccola digressione; perché per il cane le norme sono uniformi in tutto il territorio nazionale: Fido va portato necessariamente al guinzaglio (di lunghezza non superiore ad 1,5 metri) ed il proprietario deve avere sempre con sé la museruola, da usare alla bisogna.

Per gli altri animali, ed il gatto non fa eccezione, le cose sono decisamente meno chiare: è decisamente poco frequente portare il gatto al guinzaglio, e di conseguenza la legge ha regolato la questione in modo assai meno puntuale.

Come noto la competenza in materia di animali d’affezione è devoluta alle Regioni, ma sull’argomento specifico si registrano ampli vuoti legislativi.

In assenza di qualsivoglia indicazione, anche a livello di regolamento comunale, possiamo dedurre che il proprietario, tenuto a garantire la custodia dell’animale, debba utilizzare mezzi di controllo quali guinzaglio o trasportino. Di norma i regolamenti comunali dei grandi centri urbani sono i più puntuali del definire la questione.

Il luogo aperto al pubblico è un luogo privato, al quale tuttavia si può accedere, nel rispetto delle condizioni stabilite dal proprietario.

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Accesso del gatto nei musei

Come facilmente comprensibile, dunque, bar, ristoranti, cinema e attività similari sono luoghi aperti al pubblico; luoghi nei quali è possibile l’accesso, ma nel rispetto delle condizioni stabilite dal titolare (il pagamento del biglietto dello spettacolo, ad esempio, per il teatro).

Pinguini in visita al museo
(Foto Fb Field Museum)

La qualificazione giuridica dei musei è leggermente più complessa. Molto spesso, infatti, essi appartengono allo Stato, o comunque ad un ente territoriale. Tuttavia, almeno per ciò che concerne l’ingresso, sono regolati da una disciplina privatistica: per l’accesso, infatti, è di norma richiesto il pagamento del biglietto.

Pertanto, in tal guisa, tali strutture possono essere qualificate come luoghi aperti al pubblico; gli animali potranno accedervi solo se espressamente consentito.

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L’articolo ha solo l’intento di chiarire una questione giuridica; sull’opportunità o meno di portare con sé il gatto in uno o più musei, così come in altri luoghi aperti al pubblico, si rimanda ad altre sedi.

Può capitare di trovarsi in una situazione che non consenta di trovare una sistemazione temporanea al proprio amico a quattro zampe, perdendo così magari l’opportunità di visitare un sito di una città, dove magari difficilmente ritorneremo.

Ma il benessere dell’animale va necessariamente anteposto ad ogni altra cosa.

 

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