Chi è il gatto Doraemon e qual è la sua storia? Di che razza è? E’ il protagonista del manga e anime dall’omonimo titolo.
Doraemon è un manga scritto e disegnato da Fujiko F. Fujio e pubblicato in Giappone dal dicembre 1969 all’aprile 1996 per un totale di ventisette anni di attività e 1345 storie raccolte in 45 volumi. Dal manga sono state tratte tre serie televisive anime. Con oltre 170 milioni di copie vendute in tutto il mondo, Doraemon è considerata una delle serie manga e anime più famose e di successo di tutti i tempi.
Il manga racconta le avventure del giovane e sfortunato Nobita Nobi, un ragazzo giapponese di dieci anni che frequenta la quinta elementare, che con l’aiuto del protagonista gatto Daraemon cerca di cambiare il suo futuro.
Si tratta di un gatto proveniente dal XXII secolo per cambiare il futuro del giovane Nobita Nobi.
Nobita Nobi è pigro, sfortunato, debole fisicamente e destinato a non essere ammesso all’università, a fondare un’azienda di fuochi artificiali che avrebbe prodotto soltanto debiti e a non sposare la ragazza di cui era innamorato, Shizuka, bensì Jaiko, la sorella di Gian, il bulletto della storia.
Sewashi Nobi, un discendente di Nobita proveniente dal XXII secolo, decide di tornare indietro nel tempo con l’obiettivo di aiutare il ragazzo a migliorare il suo futuro e decide di affiancargli una creatura strana, il gatto Doraemon. Quest’ultimo è dotato del “gattopone“, una tasca quadri-dimensionale contenente tantissimi gadget detti “chiusky“, con cui rivoluziona completamente la vita del ragazzino riuscendo a migliorare i rapporti che il giovane ha con i genitori e gli amici.
Di che razza è Doraemon? E’ un gatto robot assemblato attraverso la tecnologia del XXII secolo e in grado di provare emozioni come ogni essere umano. Strige con Nobita un’amicizia unica: i due vivono insieme, il gatto aiuta e sostiene il ragazzo in ogni situazione aiutandolo a fare la cosa giusta sempre.
Ma come è nato il personaggio gatto robot? Per rappresentarlo Fujio si ispirò a un gatto e a una bambola okiagari-koboshi, un giocattolo di cartapesta molto popolare nella tradizione giapponese. Anche il nome è l’unione di due caratteri e significati: il katakana (ドラ) e l’hiragana (えもん).
La prima parte “Dora” prende spunto dal termine dora neko (che significa gatto randagio) e “nora” (letteralmente randagio). Dora significa anche gong e nella serie troviamo diversi giochi di parole e riferimenti legati a questa prima parte del nome; uno tra tutti dorayaki, il dolce tipico giapponese e vera passione di Doraemon.
La parte finale del nome, -emon, è invece un suffisso presente in alcuni nomi propri di persona maschili. In questo modo l’autore creò nome arcaico per un robot del XXII secolo ottenendo volutamente un effetto comico.
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Come dicevamo il gatto robot viene dal futuro; è stato fabbricato il 14 luglio 2112 alla fabbrica di robot Matsushiba. Alla nascita, avvenuta il 3 settembre, era giallo e bianco ed aveva le orecchie come tutti i gatti robot della sua generazione.
Lo troviamo invece di colore azzurro e bianco e senza orecchie; queste ultime sono state mangiate dai topi e questo evento ha causato nel gatto robot un forte trauma che lo ha fatto diventare azzurro. Doraemon al collo ha sempre una campanellina dorata attaccata a un collare rosso.
Doraemon viene scambiato spesso per un tasso o un procione e questo lo infastidisce molto. Ha una sorella minore di nome Dorami dall’aspetto molto simile al suo (vedi al seconda foto in questo articolo) ed è innamorato di Mician, una gattina grigia.
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