Anche il gatto chiede scusa: lo fa così, ma non ti illudere che si senta in colpa

Anche il gatto chiede scusa: lo fa così, ma non ti illudere che si senta in colpa

La scienza ha dimostrato che il gatto chiede scusa dopo aver combinato qualche marachella: scopriamo come si esprime.

Gatto dispiaciuto
(Foto Canva)

I mici hanno un’indole fiera e indipendente, che li ha spesso portati ad essere accusati ingiustamente di opportunismo. In realtà, il comportamento dei felini è dettato in primis dalla loro genetica; per questo, non possiamo antropomorfizzarli. Le ricerche hanno dimostrato che anche il gatto chiede scusa, ma non è in grado di sentirsi in colpa: ecco perché.

Il gatto chiede scusa: come capisce che ha sbagliato?

Se, come abbiamo anticipato, il gatto non è in grado di sentirsi in colpa, come fa micio a capire che un comportamento è sbagliato?

Gatto triste
(Foto Canva)

Per il felino non esistono gesti intrinsecamente giusti o errati. Graffiare il divano, ad esempio, dal suo punto di vista equivale a marcare il territorio e a scaricare lo stress.

Il quattro zampe non è certo consapevole del fatto che quell’oggetto ha ben altre funzioni e non va rovinato, anche in virtù del suo costo.

Lo stesso vale per cibi dall’odorino appetitoso, vietati al micio: l’aroma invitante farà si che l’animale cerchi di mangiarlo a tutti costi, anche se si tratta di una pietanza che il suo stomaco non è in grado di digerire e che, quindi, potrebbe fargli male.

Per questo, non comprendendo la differenza tra bene e male, il felino non può sentirsi in colpa. Eppure, il gatto chiede scusa. Lo fa, ad esempio, strofinandosi a noi, socchiudendo gli occhi mentre ci guarda e seguendoci ovunque.

Tutti questi comportamenti, infatti, hanno un significato ben preciso: il quattro zampe sta comunicando che ci ama e si fida di noi.

Probabilmente, quindi, è consapevole di averci fatto arrabbiare, anche se non riesce a capirne il motivo. Quali sono gli indizi attraverso i quali il micio riesce a capire che ce la siamo presa? Scopriamoli insieme.

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Espressioni facciali

Il pelosetto riesce a capire i nostri stati d’animo perché è in grado di leggere le espressioni facciali.

Sebbene la comunicazione non verbale felina e quella umana siano piuttosto diverse, infatti, il gatto ha imparato che determinate conformazioni del viso equivalgono a precise emozioni.

Per questo, saranno in grado di associare le sopracciglia corrugate e le labbra serrate a uno stato d’animo negativo, che li porterà a scusarsi pur non sapendo cosa è accaduto.

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Tono di voce

Anche il tono di voce è molto utile al micio per capire qual è il nostro stato d’animo.

I felini, infatti, hanno ben presente la differenza tra una frase sussurrata dolcemente e un comando urlato a squarcia gola.

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Non a caso, uno studio dell’Università di Parigi Nanterre ha dimostrato che i gatti sono in grado di distinguere le intonazioni basse da quelle alte.

Inoltre, capiscono quando ci rivolgiamo direttamente a loro e sono in grado di afferrare alcune parole del nostro discorso. Proprio per questo, sanno se siamo arrabbiati con loro e, più in generale, riescono a comprendere il nostro stato d’animo.

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