Perché così vicino al muro? Tutti i significati possibili e perché un gatto cammina attaccato alla parete.
Chi è padrone di felini domestici sa bene che spesso i loro comportamenti ci lasciano a bocca aperta e appaiono del tutto inspiegabili. Ma attenzione: alcuni di essi possono anche essere dei veri e propri campanelli d’allarme sul loro stato di salute fisico e mentale. Tutto ciò che c’è da sapere e come interpretare il comportamento di un gatto che cammina attaccato alla parete.
Per un padrone è assolutamente necessario capire se il suo felino domestico sta male per correre ai ripari. E come può riuscirci? Analizzando e interpretando i suoi comportamenti, soprattutto quelli che possono apparirci strani.
Il linguaggio dei felini può essere sia espresso con movimenti sia con posizioni sia anche con versi particolari e diversi dal solito. Se tende a dormire spesso o ha la temperatura più alta del solito o soffre di minzione eccessiva, ciò dovrebbe far scattare in noi un campanello d’allarme.
Anche il grattarsi tanto e spesso può rientrare tra i segnali per capire se il gatto sta male, ma in sostanza bisogna tenere sempre sotto controllo i suoi atteggiamenti che forse non avevamo mai notato prima.
Innanzitutto bisogna interrogarsi sul ‘tipo’ di gatto che lo fa: si tratta di un gatto che fin da cucciolo è stato allevato a casa nostra oppure è un felino con storie di abusi e traumi alle spalle?
In ogni caso purtroppo il camminare così attaccato alla parete non è un buon segno, anzi è sicuramente sintomatico di un disagio. Nel caso in cui a farlo sia il ‘nostro’ micio è probabile che si sia venuta a creare una situazione di disagio oppure vi siano dei motivi che lo innervosiscono e lo fanno stare male.
Invece se si tratta di un felino che è da poco con noi dopo un passato non facile, è probabile che abbia ancora dei traumi irrisolti e sia piuttosto (giustamente) diffidente verso tutti, anche verso chi lo tratta finalmente come dovrebbe.
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Certo che stare fermi ad aspettare che qualcosa cambi non è una soluzione. Bisogna non solo osservare i comportamenti del micio ma anche chiedere aiuto, se necessario. Il nostro veterinario di fiducia potrà chiarirci sui motivi possibili di questo suo comportamento oppure indirizzarci verso un esperto.
Prendersi cura di un gatto traumatizzato inizia col non perdere mai d’occhio i suoi comportamenti. Questi felini possono appunto camminare sotto la parete perché non vogliono ‘entrare’ nel vivo della casa, cercano di restare in disparte perché si sentono insicuri: quindi bisogna rendere l’ambiente quanto più possibile ‘adatto’ alle loro esigenze.
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Cambiamo le nostre abitudini e, se necessario, facciamo in modo che il micio si senta parte della nostra quotidianità gradualmente e senza forzature. Non sarà un lavoro facile né immediato ma con una buona dose di buona volontà (e soprattutto di pazienza) potremo riuscirci.
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FRANCESCA CIARDIELLO
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