Il tuo gatto è entrato nella terza età? Ecco quali sono i cambiamenti in un gatto anziano e le 5 mosse giuste per accudirlo al meglio.
Anche i gatti, purtroppo, invecchiano! E vederli sfiorire man mano può essere davvero un evento triste per i padroni. Sarà graduale ma si noteranno pian piano dei cambiamenti alla vista, nell’umore e una stanchezza visibile rispetto alla vitalità scattante della giovinezza. Insomma dobbiamo essere pronti non solo a vederlo invecchiare ma anche a prenderci cura di un gatto anziano. Ecco quali sono i cambiamenti più evidenti e tutti i rimedi più efficaci per accompagnare il nostro micio nella terza età.
Per i suoi padroni un gatto non invecchia mai, ma se si vuole calcolare l’età di un micio in anni umani potremmo renderci conto che il felino è più grande di quanto possiamo immaginare. E’ difficile accettarlo ma un gatto cresce e non solo in dimensioni: potremmo accorgerci del tempo che passa soprattutto per i cambiamenti che noteremo in lui. Un gatto può considerarsi anziano al compimento del decimo anno di vita: vecchiaia non vuol dire necessariamente ‘fine imminente’. Anzi vi sono alcuni esemplari felini che riescono a raggiungere anche i 15 anni di età, e in casi eccezionali anche i 20!
Di certo i gatti randagi hanno una vita media inferiore rispetto a quelli che vivono al riparo a casa, magari accuditi e vaccinati regolarmente. Diversi sono i fattori che determinano la vita di un micio: dipende molto dalla razza cui appartengono, ma anche al tipo di alimentazione loro somministrata, dal clima del luogo in cui vivono e le cure che i padroni hanno di lui e della sua igiene personale. Un gatto sottoposto a vaccinazioni regolari è di certo meno esposto a malattie ed infezioni rispetto al gatto che vive in strada e che combatte ogni giorno per la sua sopravvivenza, alla ricerca di cibo di fortuna e ovviamente senza alcun vaccino che lo protegga dalle patologie più importanti.
Il gatto non invecchia di colpo, ma spesso è una patologia multi-organo che tende man mano ad indebolire le sue forze e la sua vitalità. La disfunzione generale cui è sottoposto il suo corpo può evolversi gradualmente e coinvolgere più organi contemporaneamente. Può accadere dunque che insieme alla perdita del pelo vi sia un peggioramento della vista, insieme a problemi all’apparato digerente e cardiovascolare. Insomma i problemi possono essere diversi ma vi sono dei problemi che prima o poi colpiranno il nostro tenero amico a quattro zampe.
Tra le varie patologie di un gatto anziano vi sono di certo la perdita di elasticità della cute, ovvero delle parti molli della pelle, soprattutto quella della pancia e attorno alle zampe. Noteremo anche un cambiamento del pelo e alcune neoplasie: in particolare non sarà più lucido e folto come quando era giovane, per quanto le nostre cure e l’alimentazione siano sempre di ottimo livello. Oltre a problemi di digestione, il gatto anziano potrebbe avere problemi alla bocca: i denti del micio saranno più fragili a causa dell’usura e problemi di gengivite. Inoltre potrebbero insorgere problemi cardio-vascolari e difficoltà respiratorie. Un discorso a parte riguarda l’apparato urinario: oltre a frequenti episodi di incontinenza e i primi sintomi di tumore vaginale, patologie della prostata, tumori mammari. L’apparato endocrino potrebbe essere devastato da ipotiroidismo e diabete mellito, mentre quello visivo potrebbe subire un abbassamento della capacità visiva. In generale questi sintomi potrebbero rendere il micio meno dinamico e di certo più abbattuto e nervoso, rispetto alla giovane età. Alcuni possono mostrarsi al contrario iperattivi e molto lamentosi, soprattutto di notte: quando il gatto miagola spesso di solito c’è qualche problema, anche legato alla sua età.
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Avere un gatto anziano non vuol dire lasciarlo invecchiare in solitudine e abbandonato a sé stesso: qualche cura maggiore e accortezze diverse possono allungare la sua vita o di certo renderla meno problematica nonostante gli acciacchi. Qual è il ruolo del padrone nel corso dell’entrata del gatto nella sua terza età? Nessuno riuscirà mai ad essere pronto quando un gatto muore, ma è importante stargli accanto e fargli sentire la nostra presenza fino alla fine. Intanto ecco le 5 mosse giuste per aiutare il nostro micio ad invecchiare bene e magari lasciare questo mondo in serenità.
Il gatto anziano avrà più necessità di riposare e stare tranquillo, magari nel suo posto preferito: ciò non significa però lasciarlo invecchiare su un cuscino e non stimolarlo più all’attività fisica. Potrebbe essere più stanco e quindi è importante rispettare la sua minore capacità motoria, ma allo stesso tempo è utile stimolarlo a passeggiare all’aperto magari con un collare, oppure rendere più semplici le scalate sui mobili con scale e appigli montati apposta per farlo camminare di più. Tuttavia bisogna rispettare il suo desiderio di sonno e riposo senza forzature.
La dieta del gatto cambia a seconda dell’età: se da cucciolo il latte materno era il pasto completo che provvedeva al suo fabbisogno, con l’avanzare dell’età anche la sua alimentazione deve necessariamente cambiare. Si dovranno prediligere cibi facilmente digeribili, e facilmente masticabili e molli, quindi pasto umido, ma allo stesso tempo completi ed equilibrati dal punto di vista nutrizionale. Il nostro veterinario sarà di certo un valido aiuto nella scelta del cibo più adatto e potrà fornirci utili consigli per la modalità di somministrazione degli stessi a seconda delle fasi della giornata.
Non è un dettagli trascurabile: la pulizia del nostro micio e degli ambienti che è solito usare, in primis la sua lettiera, è fondamentale poiché contrasta l’insorgere di infezioni e malattie. Un gatto anziano può avere problemi di incontinenza, e di certo sarà più stanco per provvedere da solo alla sua pulizia. Un gatto vecchio spesso non si lecca in continuazione per pulirsi del pelo in eccesso e di tutto ciò che vi si deposita sopra. Quindi il nostro ruolo sarà quello di aiutarlo nelle normali attività di pulizia quotidiane: anche spazzolare il pelo, pulire occhi e orecchie rientrano tra queste.
E’ fondamentale fin da giovane per il gatto seguire attentamente un calendario di vaccinazioni ed essere sottoposto a regolari visite da veterinario. E’ compito del padrone naturalmente annotarsi e rispettare questi appuntamenti: oltre alla questione affettiva che di certo è al primo posto nelle priorità, è anche una questione economica: un gatto malato comporta di certo spese maggiori rispetto a uno che riesce a prevenire malattie ed infezioni e ha una necessità minore di farmaci e cure.
Sebbene sia stato piazzato al quinto posto delle mosse giuste per prendersi cura di un gatto, in realtà il nostro amore, le nostre cure ed attenzioni costituiscono il vero rimedio all’avanzare dell’età del gatto. Il nostro micio sarà più sereno se noterà la nostra presenza accanto a lui. Non pensiamo che con i problemi di salute che sopraggiungeranno il nostro gatto avrà più voglia di stare solo: anzi sarà esattamente il contrario poiché la nostra costante presenza gli donerà la giusta tranquillità per affrontare i problemi. Tra padrone e gatto si crea un legame indissolubile, che col tempo può solo aumentare di intensità: d’altra parte anche per noi umani sarà difficile staccarci dal micio quando avrà più bisogno di noi.
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F.C.
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