L’iscrizione del gatto nel registro dell’Anagrafe degli animali d’affezione della Liguria è obbligatoria? Cosa stabilisce la legge regionale?
Non in tutte le Regioni gli obblighi dei proprietari di gatti sono uguali. Questo perché la normativa a livello nazionale affida a tali enti territoriali la disciplina della materia. Il risultato è che possono rinvenirsi delle significative differenze tra un territorio e l’altro. Pertanto ci chiediamo: in Liguria è obbligatoria l’iscrizione del gatto nel registro dell’anagrafe degli animali d’affezione?
Il gatto, si sa, è un animale libero ed indipendente. Ed il Legislatore, per non incorrere in errore, si è adeguato a tale adagio. Il risultato è una disciplina giuridica che regola lo status del felino non priva di contraddizioni.
L’animale, infatti, è libero di vivere per strada, nel luogo che abbia eletto a proprio territorio.
Libero, dunque, di essere randagio. Di per contro lo stesso Legislatore impone, da un lato, agli enti locali di contenere i numeri del randagismo, procedendo alla sterilizzazione dei gatti, dall’altro ai proprietari di gatti il rispetto delle norme che gravano su tutti i possessori di animali da compagnia.
Non a tutti gli italiani, tuttavia, è imposto l’obbligo di registrare il gatto nel registro dell’anagrafe degli animali d’affezione; e questo perché l’adempimento è previsto soltanto in alcune Regioni.
Contestualmente alla suddetta iscrizione avviene l’inoculazione del microchip sulla pelle dell’animale; strumento efficace nel disincentivare il reato di abbandono di animali, perseguito a norma della legge penale. Difficile, tuttavia, che si possa risalire al colpevole, in assenza di uno strumento di siffatta efficacia.
Insomma, l’intero sistema di repressione dei reati contro gli animali andrebbe notevolmente rivisto, e non solo per ciò che concerne il trattamento sanzionatorio, ma anche per ciò che riguarda l’insieme degli strumenti volti a prevenire ed individuare i colpevoli di tali crimini.
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La Liguria non rientra tra le Regioni nelle quali l’iscrizione del gatto nel Registro dell’Anagrafe degli animali d’affezione è obbligatoria. Dunque si procede solo su base volontaria, ovvero alla mera discrezionalità dei proprietari dei felini residenti nel territorio ligure.
La disciplina di riferimento è rinvenibile all’art. 8 della Legge regionale n. 23 del 2000, rubricato come “Protezione dei gatti“. A norma della disposizione, viene ribadito che il gatto non può essere maltrattato né allontanato dal luogo che ha scelto come territorio per vivere (principio affermato dalla Legge quadro n.281 del 1991).
I gatti che vivono in libertà devono essere sterilizzati a spese dell’ASL territorialmente competente, che provvede, dopo l’operazione, a reinserirli nel loro territorio.
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La norma dispone altresì delle misure di tutela delle colonie feline: tra le altre cose, nessuno può impedire l’attività di gestione di dette colonie, né asportare o danneggiare gli oggetti destinati all’uso dei felini e di esse facenti parte, né tantomeno può essere impedita la somministrazione del cibo.
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Antonio Scaramozza
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