Un gatto in casa ti riempie la giornata: ma come fare se il micio è aggressivo con gli umani e con gli altri animali domestici? Tutti i consigli.
Se il nostro micio si dimostra piuttosto scontroso con noi e con gli altri componenti della casa, ospiti compresi, non pensiamo che il nostro sia un caso ‘sfortunato’. In realtà è piuttosto frequente che un gatto sia aggressivo e poco incline alle coccole: potrebbe evitare ogni tipo di contatto e reagire malamente ad un nostro tentativo di carezza. Le cause possono essere diverse, ma spesso sono legate ai cambiamenti che si verificano in casa. E sappiamo quanto i gatti siano gelosi della loro amata routine! Ecco come fare per ritrovare l’equilibrio in casa e ristabilire una convivenza serena tra tutti i componenti umani e animali della casa.
Sarà compito di grande responsabilità quello del padrone di riconoscere tutti i segnali di un gatto aggressivo, magari prima che la situazione diventi molto grave. Infatti, se individuati in tempo, i segnali di aggressività del nostro micio possono essere ‘arginati’ e soprattutto si potranno prendere provvedimenti per farlo calmare. Generalmente la tempistica è fondamentale perché i ‘primi segnali’ tendono poi ad evolversi e a diventare una reale minaccia per il proprietario e per tutti gli altri componenti della famiglia.
Bisognerebbe distinguere tra un’aggressività ‘normale’ e un’altra patologica: la prima potrebbe anche essere frutto del momento di gioco (infatti sappiamo che i gatti amano giocare graffiando) ma dura appunto poco e ben presto tutto ritorna alla normalità. Quando invece l’aggressività è patologica, essa emerge in un contesto inappropriato ed inaspettato, cogliendo tutti di sorpresa, soprattutto perché priva di una causa scatenante evidente. Inoltre in questo caso il comportamento del gatto non torna presto alla normalità.
Come riconoscere un gatto aggressivo? Osservando il suo comportamento, spesso distruttivo nei confronti di umani, animali e oggetti. Infatti la violenza felina può scagliarsi anche contro mobili, tende e altri accessori della casa, piante comprese. Vediamo ora nello specifico quali sono le situazioni che devono far scattare un campanello d’allarme in noi padroni.
Secondo alcuni studi l’attitudine a graffiare è trasmessa geneticamente da genitori ai figli: quindi se la mamma graffiava il suo piccolo farà altrettanto. Ma non è solo per questo che i gatti graffiano: infatti il micio è anche portato a limarsi le unghie per imitazione di un comportamento che vedono fare agli altri: il primo ad insegnare è proprio il genitore. La soluzione migliore è utilizzare un tira-graffi e magari metterlo sempre a sua disposizione vicino ai luoghi dove è solito rilassarsi. Meglio utilizzare uno strumento non troppo nuovo: infatti il gatto si divertirà a distruggerlo fino alla fine.
Si tratta di comportamenti generici, e potrebbe capitare che anche un gatto non aggressivo li adotti. Non allarmiamoci quindi se vediamo che il nostro micio graffia noi o i mobili: potrebbe voler solo giocare. In ogni caso facciamo attenzione ai seguenti comportamenti.
Pezzi di arredamento e altri mobili possono essere spesso utilizzati dal gatto per affilarsi le unghie, eliminare i pezzi di unghia morte e stimolare la crescita di quelle nuove. Solitamente sono le parti dei mobili più esposti quelle maggiormente soggette alle grinfie del gatto nervoso. Inoltre questi segni che restano evidenti sui mobili fungono anche da ‘richiamo’ per gli altri gatti che, sono attirati sia dai graffi sia dai feromoni lasciati sul mobile.
Tende, lenzuola, coperture di divani: tutto ciò che insomma è fatto di tessuto può finire sotto i denti del gatto aggressivo. Probabilmente questo masticare tale materiale è legato allo svezzamento precoce del gattino, soprattutto di razza Siamese e Burmese. Prediligono solitamente la lana, poiché è più morbida da masticare: anche i tessuti lavorati a maglia possono essere tra i preferiti. Per inibire in lui questo atteggiamento possiamo provare a cospargere di profumo o di peperoncino i tessuti: in questo modo dovrebbe starne alla larga.
Non solo i tessuti finiscono spesso tra i loro denti, ma anche i ciuffi di pelo strappato dal loro stesso manto oppure da quello degli altri gatti che finiscono tra le loro grinfie. Altrettanto ‘allettanti’ sembrano i capelli del padrone. Questo comportamento patologico, che il micio spesso associa al succhiare il latte dalla mamma, comporta una serie di rischi: dal digiuno alla occlusione intestinale. Se proprio il problema è diventato importante sarà il caso di rivolgersi all’esperto, che potrebbe consigliarci di somministrargli farmaci con clomipramina, contro i comportamenti ossessivo-compulsivi.
D’altra parte se ci si spiega perché l’erba gatta piace molto ai gatti, non dovrebbe sorprenderci il fatto di guardare un micio cibarsi di una pianta. Ma alcune di esse, specialmente quelle ornamentali, possono essere tossiche e avere effetti devastanti sul suo organismo. Infatti è importante conoscere quali sono le piante assolutamente velenose per i gatti. sgridare il gatto potrebbe non bastare quindi meglio mettere alla sua portata le piante adatte a lui, come la Nepeta cataria, ma anche quelle che consumiamo noi umani come il radicchio, la rucola, l’insalata, compresi alcuni ortaggi cotti ovvero fagiolini, asparagi etc.
E’ probabile che la causa scatenante sia proprio in casa nostra, magari siamo stati proprio noi (involontariamente o inevitabilmente) a provocarla. E’ bene avere un quadro chiaro delle cause che potrebbero essere alla base di questo atteggiamento aggressivo e valutare se sia il caso di rivolgersi al veterinario o a un etologo (o magari ad entrambi). Tra le cause più comuni di aggressività, troviamo:
Se abbiamo individuato la causa, sarà anche facile capire come risolvere il problema. Ma quando ad esempio si tratta di un neonato sarà difficile fare in modo che non arrechi disturbo al gatto: infatti è più semplice convincere il micio ad abituarsi gradualmente alla nuova presenza. In realtà il vero trucco per evitare che il gatto abbia un atteggiamento aggressivo è quello di capire come educarlo bene fin da cucciolo: meglio farlo socializzare e farlo abituare alla presenza di altri simili e altri animali. altrettanto importante è proibirgli di adottare dei comportamenti dannosi per la nostra incolumità, ad esempio i graffi, a partire dal momento delle coccole: il micio dovrà capire che non si gioca così.
Non serve punire il gatto ed è assolutamente proibito picchiarlo: questo non solo non è giusto e servirebbe solo a minare la fiducia che il gatto ha di noi. La cosa migliore da fare è ignorarlo quando è aggressivo e non dargli alcuno spunto per sfogare la sua rabbia: infatti se non ha una reazione da parte nostra, è più probabile che si stanchi di minacciare.
Un altro rimedio potrebbe essere quello di spaventarlo: è probabile anche che si irriti maggiormente, ma secondo alcuni ‘coglierlo di sorpresa’ può aiutare a farlo smettere. Se invece il gatto aggressivo sta per azzuffarsi con un suo simile proviamo a battere le mani, per dare loro un elemento di distrazione.
Non dimentichiamo di premiarlo quando si comporta bene e di dargli un rinforzo positivo ogni volta che lo merita. In questo modo sarà anche più semplice per lui associare una buona azione a una ricompensa. Altrettanto utile è dargli sempre nuovi stimoli, giochini adatti a lui e magari anche portarlo a fare una passeggiata all’aria aperta.
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F.C.
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