Il fenomeno si chiama homing e spiega il perché i gatti ritrovano la strada di casa anche percorrendo lunghissime distanze.
Avete mai sentito racconti di gatti che sono tornati a casa o nei luoghi dove erano stati allevati magari anche tanto distanti rispetto al punto dove si trovavano? O ancora, felini che a seguito di trasloco sono rientrati nella loro vecchia dimora? Si tratta di un’altra straordinaria capacità dei nostri amati amici a quattro zampe.
L’Homing (letteralmente “ritorno a casa“) è l’abilità che hanno alcuni animali e uccelli di ritrovare la via di casa o la via del posto dove sono stati allevati partendo da un posto sconosciuto. Questo fenomeno è stato riscontrato nei piccioni, nei salmoni e nei gatti
Qualche esempio di Micio che ha fatto ritorno a casa.
Howie: un gatto Persiano che ha viaggiato per più di 1600 chilometri attraverso l’Australia per ritornare a casa;
Tigger: il gatto con sole tre zampe diventato famoso per aver percorso 75 volte i cinque chilometri che lo separavano dalla sua vecchia casa;
Pilsbury: un Micio che ha percorso per ben 40 volte più di dodici chilometri (all’andata e al ritorno) per raggiungere la sua vecchia;
Sushi: nel settembre 2013 è ricomparsa dopo due anni dall’incendio della sua casa vicino ad Austin in Texas. In questo lasso di tempo si erano perse le sue tracce e nessuno sa dove abbia vissuto, quando è tornata però al suo fianco c’era un randagio. La sua storia ha fatto il giro del mondo;
Ninja: si era trasferito con la sua famiglia da Farmington nello Utah a Mill Creek nello stato di Washington, ma ha deciso di lasciare la nuova casa e di fare ritorno nello Utah percorrendo più di 1300 chilometri in un anno.
Alcuni uccelli migratori riescono a far ritorno a casa usando punti di riferimenti (come rocce e paesaggi) e l’orientamento del sole, i salmoni attraverso gli odori, ma rimane il mistero dei gatti.
A riguardo ci sono diverse teorie. Alcuni ricercatori sostengono che l’homing sia dato da una particolare sensitività al campo magnetico della Terra che permette ai gatti di avere la propria casa come punto di riferimento per orientarsi. Altri che l’homing non si apprenda “sul campo” ma sia genetico e quindi alcuni felini saranno predisposti ad avere un senso dell’orientamento migliore rispetto ad altri. Un’ultima teoria invece sostiene che è possibile che i gatti si basino su un sistema somato-sensoriale in quanto è probabile che posseggano una struttura cellulare con polarità geo-magnetica che unisce stimoli olfattivi e magnetici.
Qualunque sia la motivazione, una cosa è certa, i gatti hanno incredibili capacità e non smettono di stupire noi umani.
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S.C.
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