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I gatti riconoscono i loro parenti felini: come ci riescono e cosa sapere

Ci riescono davvero o no? Ecco come i gatti riconoscono i loro parenti felini una volta che, crescendo, si saranno allontanati da loro.

Gattini con mamma gatta (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Possono sembrare a volte troppo indipendenti per affezionarsi a noi umani, ma in realtà sanno riconoscere e amare chi si prende cura di loro, ma vale lo stesso anche coi loro simili? Ecco come capire se i gatti riconoscono i loro parenti felini, quali rapporti di parentela risultano a loro più ‘chiari’ e in che modo ci riescono anche quando saranno ormai adulti e dopo aver vissuto lontani dalle ‘famiglie d’origine’.

I gatti riconoscono i loro consanguinei? Come risponde l’esperto

L’argomento non è una novità, in quanto è stato già trattato da un esperto di comportamento felino, il dottor John Bradshaw dell’Università di Bristol, il quale ha chiarito come i gatti riconoscano i loro simili, cui sono legati da rapporti di parentela ma non nel senso che intendiamo noi.

Mamma gatta lecca il suo gattino (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Infatti il concetto di ‘famiglia’ non appartiene al Micio, che lo sostituisce con quello di ‘prior association‘, che letteralmente è ‘associazione precedente’ e grazie al riconoscimento dei tratti distintivi, come ad esempio l’odore.

Quindi non dobbiamo troppo restare ‘affezionati all’idea di ‘famiglia felina’ come la nostra umana, anche perché il distacco avviene molto prima rispetto ai nostri tempi: un gatto maschio infatti abbandona il nucleo originario prima della maturazione sessuale così come le femmine. E poi non si tratta di ‘legame di sangue’ quanto di un legame odoroso, olfattivo, come se vi fosse un odore che li accomuna e li distingue da tutti gli altri felini.

I gatti riconoscono i loro parenti felini: il rapporto con mamma gatta

Ci potrà risultare difficile da credere ma il rapporto con la madre nei felini non è così scontato come potrebbe apparire a noi umani: mamma gatta riconosce dall’odore i suoi figli, mentre questi ultimi memorizzano l’odore della madre almeno fino al primo anno di età.

Quindi se a mamma gatta basterà annusare l’ano dei suoi piccoli nati, a questi sarà utile il profumo materno per individuare il capezzolo a cui attaccarsi e, una volta superato il primo anno, non è chiaro come capiscano che non si tratta di un gatto qualsiasi ma della loro stessa mamma.

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I gatti riconoscono i loro parenti felini: il rapporto con la figura paterna

Già molto assente fin dalla nascita nella vita dei suoi gattini rispetto a mamma gatta, il padre dei cuccioli sembra estraniarsi dal nucleo familiare anche prima della loro nascita. Infatti non è così raro che li incontri dopo diverse settimane dal parto o non li incontri affatto nel corso della loro vita.

Gattini allattati da mamma gatta (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

E per quanto possa apparire ‘mostruoso’ ai nostri occhi, in realtà non è così strano, soprattutto se consideriamo che non tutti i gattini avranno lo stesso padre probabilmente. Quindi il riconoscimento diventerà difficile se non addirittura impossibile.

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Il gatto riconosce suo fratello?

In questo caso il riconoscimento diventa più complesso, perché basterà un minimo allontanamento, anche prima di aver compiuto un anno, per riconoscersi a stento o per nulla. Consideriamo anche che il distacco potrebbe avvenire presto, quando i gattini vengono adottati da cuccioli da famiglie diverse.

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Molto più facile sarebbe per loro conservare il legame vivendo insieme, proprio perché quell’odore originario non viene mai meno e anzi si ‘sparge’ su tutti i membri della famiglia, umani compresi.

Francesca Ciardiello

Laureata in Lettere moderne e in Forme e tecniche dello spettacolo, fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mondo animale. In casa mia non sono mai mancati pesci rossi, tartarughe canarini e uccelli di ogni specie. Dal mese di Aprile 2022 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania. Avere la possibilità di scrivere per Amoreaquattrozampe è ogni giorno un’avventura meravigliosa.

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