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Gatti

FIV: L’immunodeficienza virale felina

Come riportato nell’articolo sulla FELV, le Retrovirosi feline rappresentano un gruppo di malattie che rivestono un ruolo importante nella patologia dei felini. Sono sostenute da virus denominati retrovirus per la presenza di un enzima denominato transcrittasi inversa. In questo articolo parliamo della FIV ossia l’immunodeficienza virale felina. E’ una malattia poco conosciuta e con molti punti oscuri. Il primo bersaglio dell’infezione è rappresentato dalle cellule del sistema linfatico (linfociti T) e delle ghiandole salivari. Risultano colpiti prevalentemente i linfociti T-helper (CD4). La replicazione in queste cellule porta alla loro distruzione e diminuzione (inversione del rapporto CD4/CD8).  Il ruolo dei linfociti T-helper è quello di secernere citochine in seguito a stimolazione antigenica fungendo da “aiutanti” sia nella risposta immunitaria adattativa che innata, in aperta contrapposizione ai CD8 citotossici che svolgono un’azione diretta nell’uccisione delle cellule buone.

Patogenesi: 

  • maggiore sensibilità alle infezioni opportunistiche
  • diminuzione dei linfociti T-helper (CD4)
  • produzione secondaria all’infezione del timo
  • lisi cellulare in seguito alla replicazione
  • distruzione delle cellule infette da parte del sistema immunitario
  • induzione di apoptosi

Il progredire dell’infezione determina uno scompenso immunitario che è la base dei sintomi clinici della malattia. Infatti, i CD4 svolgono un ruolo importante nel promuovere la risposta immune umorale e cellulo-mediata.

Sintomi: Periodo d’incubazione: 1-5 mesi, poco specifici.
La progressione clinica della malattia potrebbe essere divisa in varie fasi successive, non sempre distinguibili fra loro:

  • fase acuta
  • fase asintomatica
  • aumento notevole dei linfonodi

Il virus si trasmette direttamente dai gatti infetti a quelli sani per contatto diretto tramite scambi di fluidi organici (saliva, sangue) e non resiste nell’ambiente. La malattia ha una maggiore incidenza nelle zone urbane e nei luoghi dove si ha un’alta concentrazione di gatti randagi. È molto diffuso tra i gatti maschi adulti non sterilizzati, liberi di uscire all’esterno, che lottano tra loro mordendosi quando cercano di difendere il territorio dagli altri maschi.

La fase acuta ha una durate che va dai 2 ai 4 mesi.

  • Febbre, neutropenia
  • Fase asintomatica (mesi, anni) clinicamente silente
  • Ingrossamento linfonodale(mesi)
  • Febbre, leucopenia, linfoadenopatia, anemia, abbatimento, perdita di peso, alterazioni del comportamento
  • Immunodepressione: gengiviti, stomatiti, problemi gastro-intestinali, rogna, ecc.
  • AIDS (1-6 mesi)
  • Perdita di peso, infezioni multiple, decesso

La Diagnosi è molto complessa se non quasi impossibile. E’ necessario l’intervento del laboratorio per la ricerca di Anticorpi nel siero.

Purtroppo la Profilassi è vana in quanto non è presente un vaccino in commercio.

SUGGERIMENTI PER LA PROFILASSI DELLE RETROVIROSI FELINE:
• Saggiare tutti i gatti
• Eliminazione dei gatti positivi
• Pulizia della lettiera, utensili e lavaggio con idoneo
disinfettante almeno 10 gg. prima dell’introduzione
di nuovi animali
• Ridurre l’entrata e l’uscita dei gatti
dall’allevamento
• Saggiare nuovamente i gatti a distanza di 12 mesi
• Rimozione della quarantena quando gli animali sono
risultati negativi ad almeno due test consecutivi
• Saggiare i gatti di nuova introduzione

Beatrice Masi

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Beatrice Masi

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