Il fattore di silenzio nel gatto è un comportamento che il micio mette in pratica quando si trova in situazioni di paura: ecco cosa sapere.
Smarrire il proprio amico a quattro zampe è un’esperienza davvero traumatica e dolorosa. Al di là delle emozioni negative che questo evento comporta, però, è importante mantenere la lucidità per mettere in pratica tutti gli stratagemmi volti a ritrovarlo. Ecco cos’è il fattore di silenzio e cosa rivela sul comportamento del gatto smarrito.
Per riuscire a ricongiungerci con il nostro amato amico a quattro zampe, è fondamentale conoscere i gesti che mette in pratica quando si trova in circostanze di pericolo e paura.
Questo, infatti, ci aiuta ad ipotizzare e prevedere le mosse che il micio potrebbe compiere e i luoghi in cui potrebbe rifugiarsi, in preda all’agitazione.
Tendenzialmente, quando un gatto si perde tende ad adottare un comportamento noto come fattore di silenzio.
Con questo termine si fa riferimento a una vera e propria modalità di protezione, che il felino mette in pratica quando si trova fuori dal suo abituale territorio a seguito di un evento traumatico.
L’obiettivo del micio è quello di passare inosservato a eventuali minacce o nemici esterni, situati in un luogo a lui estraneo e potenzialmente pericoloso.
Per questo, il gatto mette in pratica il fattore di silenzio: dopo essersi rifugiato in un determinato posto, rimane immobile, senza bere e mangiare per interi giorni, fino a quasi un mese.
Come comprensibile, questo suo atteggiamento lo espone al rischio di disidratazione del micio, anoressia e morte.
Nei casi più estremi il gatto risulta talmente impaurito e diffidente che è possibile che non si ricongiunga al suo proprietario, neppure se gli passa accanto.
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Sapere cos’è il fattore di silenzio nel gatto può aiutarci a capire come ritrovare il nostro amato micio in breve tempo.
Solitamente, i punti in cui questi animali tendono a nascondersi, per poi trascorrervi intere giornate in isolamento, sono molto vicini al loro territorio abituale.
La maggior probabilità, infatti, è che il micio si trovi nel raggio di 1 km da casa.
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Invece, è molto più raro che il gatto percorra lunghe distanze a piedi, come farebbe un cane.
Proprio per questo, il consiglio è di indirizzare le proprie ricerche nelle vicinanze, avendo cura di ispezionare accuratamente scantinati, rimesse per gli attrezzi, sottoscala e tutti gli altri pertugi dove il quattro zampe potrebbe essersi rifugiato in preda alla paura.
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A.S.
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