In Piemonte esiste l’Anagrafe felina? Quali sono gli obblighi a carico dei proprietari dei gatti residenti nella Regione? Scopriamolo insieme.
Ancora oggi, non tutte le Regioni italiane prevedono l’obbligo di mettere il microchip al proprio gatto. In Piemonte esiste l’Anagrafe felina? E quali sono gli obblighi che la legge regionale impone ai proprietari dei piccoli felini? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Il gatto è uno degli animali d’affezione più amati al mondo. Anche gli italiani sono un popolo di gattari, almeno stando ai numeri; sono circa 7 milioni e mezzo il numero di felini presenti nel territorio italico, 500.000 in più del totale dei cani.
Da sempre, nell’immaginario collettivo, il gatto è considerato quale animale libero ed indipendente; ma tale immagine stereotipata si è riflessa inevitabilmente sia nel trattamento generale riservato al gatto, sia nelle norme giuridiche che ne disciplinano la figura.
Ed ecco dunque che il felino, a differenza del cane, è libero di vivere per strada (per il secondo l’unica eccezione è costituita dal cane di quartiere), nel territorio che ha eletto come sua casa; l’animale di proprietà impone il rispetto di tutti gli obblighi concernenti la cura del suo benessere psicofisico, ma sono esclusi quegli adempimenti burocratici che gravano invece su chi possiede un cane.
La legge non prevede l’obbligo di microchippare il gatto (salvo l’eccezione costituita da alcune Regioni). E non si tratta di un particolare di poco conto.
Come comprendere, in tal modo, se un gatto è stato abbandonato o meno? Come perseguire, nel caso, l’autore del reato di abbandono di animali? Ed ancora, come contrastare sotto questo profilo il randagismo?
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Se per Anagrafe felina si intende un Registro dedicato solo ed esclusivamente al gatto, allora possiamo affermare che essa non esiste in Piemonte.
La questione, tuttavia, è più complessa di così. La terminologia utilizzata, anche a livello nazionale, è poco chiara, e spesso si tende a confondere il Registro con l’obbligo di inoculare il microchip all’animale.
In Piemonte, come nella maggior parte delle Regioni, questo obbligo non sussiste per il gatto. L’iscrizione avviene su base volontaria, nel Registro dell’Anagrafe degli animali da affezione; e, sfogliando tra le pagine del sito web dell’ASL di Torino, si scopre come venga identificato con quello dell’Anagrafe canina, dove trovano “ospitalità” anche gatti e furetti.
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Appare superfluo rammentare quanto sia importante mettere il microchip al gatto (ed in generale ad ogni animale d’affezione): il dispositivo, contrassegnato da un codice univoco di 15 cifre, inoculato sulla pelle del felino, aumenta notevolmente le probabilità di ritrovamento (e di identificazione) nell’ipotesi di smarrimento.
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Antonio Scaramozza
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