Vi siete mai chiesti quali sono gli effetti del mercurio sul gatto, dove lo si trova e in che modo rimediare alla sua assunzione? Tutto quello che c’è da sapere per la salute del micio.
Alcune volte, in buona fede e in maniera del tutto inconsapevole, possiamo mettere a repentaglio la vita del nostro micio. In che modo? Facendogli assumere elementi chimici molto pericolosi per la sua salute, come ad esempio il mercurio. Sappiamo anche che può creare danni a noi umani, ma quali sono gli effetti del mercurio sul nostro gatto? In che modo può venirne a contatto e, soprattutto, cosa possiamo fare per evitare rischi per la sua salute?
Sappiamo quali sono le cose che possono danneggiare la salute dei nostri animali domestici, ma a volte siamo inconsapevoli di alcune che potrebbero creare non pochi danni alla sua salute. Una di queste è il mercurio, un elemento naturale (ma non per questo benefico) che si trova in natura in forma liquida.
La sua assunzione, ingerita o inalata, ha un effetto tossico, per questo non viene utilizzato più neppure a piccole dosi o in strumenti sanitari come termometri e mercurio-cromo per disinfettare le ferite.
Dove si trova questo elemento? In grande abbondanza nei pesci del nostro mare: di certo la colpa è sempre dell’uomo, che riversa lì gli scarichi industriali. I pesci ne mangiano e lo assumono e, una volta nel loro organismo, il mercurio non ne esce più: solitamente si tratta di pesci grandi che, a loro volta, si nutrono di pesci più piccoli ma anche di alghe e piante acquatiche, che assorbono mercurio a loro volta. In questo modo la quantità di elementi chimici aumenta ed è impossibile da smaltire. Quindi facciamo attenzione quando un pesce finisce nel piatto del nostro micio.
E’ vero che molto dipende dalle dosi di mercurio assunte, ma ci sono alcuni segnali importanti che ci invia il corpo del gatto quando il livello ‘tollerabile’ è stato superato. Una volta notati questi sintomi non esitiamo a contattare il nostro veterinario di fiducia e a prenotare una visita.
Dato che è improbabile che un gatti viva in un laboratorio chimico o che le sue ferite siano disinfettate con sostanze ormai in disuso come il mercuriocromo (data la possibilità di utilizzare ormai altri disinfettanti), la cosa a cui prestare attenzione è sicuramente la sua alimentazione.
Stiamo ovviamente parlando del pesce, o meglio di alcuni tipi in particolare, come ad esempio il pesce spada, il tonno, il salmone e i molluschi. Se i gatti amano il pesce allora dobbiamo fare attenzione a evitare quei tipi di pesce e a non esagerare con le dosi.
Potrebbe interessarti anche: Tiamina per il gatto: qual è la sua preziosa funzione e in quali cibi si trova
Se per qualsiasi motivo il gatto è venuto a contatto con questo elemento chimico e in grosse quantità (tanta da fargli scaturire uno dei sintomi sopra elencati), bisogna portarlo al pronto soccorso veterinario più vicino o in clinica.
E’ probabile che il medico lo sottoponga alla lavanda gastrica che, sebbene non riesca a eliminare la sua presenza nell’organismo, può sicuramente limitarne il quantitativo e gli effetti dannosi.
E noi padroni come possiamo evitare al massimo i rischi? Sicuramente evitando di dare quei tipi di pesce al gatto, ma anche inserendolo nella sua alimentazione non più di un paio di volte alla settimana. In questo modo la eventuale quantità di mercurio potrà essere sempre sotto controllo e dunque tollerabile dall’organismo del micio.
Francesca Ciardiello
Una delle piaghe più sconvolgenti che ci affliggono e non ci fanno riposare bene sono…
Le piante natalizie pericolose per gli animali domestici: come proteggere i tuoi amici a quattro…
La vera storia del cane Balto, con il suo compagno Togo salvò una città intera.…