Purtroppo prima o poi arriva il momento di separarsi per sempre dal proprio animale domestico. Dove seppellire il gatto? Ecco cosa dice la legge.
Purtroppo i nostri animali domestici hanno una vita molto più corta della nostra, e la morte del nostro gatto è un’eventualità con la quale prima o poi dovremo fare i conti. Il dolore per la loro perdita è immenso, ma oltre ciò, c’è la necessità di pensare agli aspetti pratici e burocratici della questione, ad esempio il luogo di sepoltura del gatto. Ecco cosa dice la legge.
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Nell’immaginario collettivo forse è il primo posto a cui pensare per una degna sepoltura del nostro amato gatto. In fondo, cosa facciamo di male a seppellirlo nel nostro giardino o in un altro terreno di nostra proprietà? Assolutamente nulla, ma prima vi sono degli aspetti burocratici da affrontare.
Non possiamo infatti seppellire liberamente il gatto nel nostro giardino, senza dei documenti che attestino che non vi è alcun pericolo.
Ma quale pericolo può esservi?
Quello di contaminazione del terreno, laddove il gatto sia affetto da gravi malattie.
Per questo prima di procedere, dovrete procurarvi il certificato di morte e quello che attesti il buon stato di salute del micio, dove si evidenzi l’assenza di malattie infettive. Per il rilascio di entrambi i documenti potrete rivolgervi al vostro veterinario di fiducia.
Nel nostro paese cominciano piano piano a diffondersi anche i cimitero per animali. Purtroppo non sono ancora così radicati sul territorio, quindi non è una soluzione agevole a cui ricorrere. Parliamo di veri e propri cimiteri, con tanto di orari di visita e lapidi dei nostri amati gatti.
Ovviamente i costi sono sopra la media; dunque occorre valutare anche l’aspetto economico. E comunque non vengono meno nemmeno gli adempimenti burocratici. Il rilascio del certificato di morte da richiedere al veterinario e da consegnare al cimitero è un obbligo da adempiere anche se si opta per questo tipo di sepoltura.
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Per chi non possa o non voglia seppellire il gatto nel giardino o altro terreno di proprietà, e non possa o non voglia ricorrere al cimitero di animali, vuoi per i costi vuoi per la mancanza di strutture nelle vicinanze, rimane un’unica soluzione: la cremazione del gatto.
A chi rivolgersi? Le alternative sono due. La prima, più economica e più semplice da adottare, è quello di contattare il vostro veterinario di fiducia, che in ogni caso dovrà rilasciarvi il certificato di morte dell’animale. La seconda è quella di prendere contatto diretto con un centro di cremazione. Ovviamente i costi sono piuttosto elevati.
La morte del gatto, improvvisa o meno, rimane un momento duro da affrontare. Ma occorre mantenere la lucidità per le cose da fare, e per rispettare i divieti imposti dalla legge.
Innanzitutto è assolutamente vietato di servirsi per lo scopo di terreni di proprietà pubblica: la legge non consente il seppellimento in luoghi diversi da quelli precedentemente indicati.
Detto questo, anche nell’inumazione nel proprio terreno, vanno seguite delle norme igienico-sanitarie.
La buca dovrà essere piuttosto profonda, per far si che l’odore del gatto non sia percepibile da animali selvatici. In ogni caso bene usare la calce, per evitare che questi ultimi possano arrivare al corpo dell’animale, pur avendolo fiutato.
Antonio Scaramozza
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