Questo valido strumento nasce per dare più autonomia ai nostri amici gatti ma anche per non stressarci nel continuare ad aprire porte chiuse per farlo circolare liberamente
Dove mettere la gattaiola una volta che si è decisi a dare la possibilità al nostro micio di muoversi più liberamente? I gatti si sa sono animali molto curiosi. E quando i loro movimenti sono impediti da ostacoli quali porte, finestre e zanzariere tendono ad innervosirsi e a volere trovare una via di fuga il più velocemente possibile.
Fu lo scienziato di fame mondiale Isaac Newton ad inventare questo ingegnoso marchingegno, una porta basculante che permetteva l’accesso indipendente al suo laboratorio per la sua gatta tanto adorata Marion.
I primi rudimentali prototipi di questa invenzione erano già presenti durante il Medioevo. Venivano infatti praticate delle fessure negli angoli di cantine, depositi e magazzini per consentire ai gatti di cacciare i topi in libertà.
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Oggi queste porte per i nostri mici sono studiate nei minimi dettagli, non solo per essere più adattabili ai nostri ambienti casalinghi ma anche per non consentire che aria e freddo penetrino insidiosamente dall’esterno all’interno delle nostre abitazioni. Se siete invece preoccupati della resistenza al freddo del vostro felino, ci sono parecchi comfort che potete prevedere anche all’esterno.
Le gattaiole di oggi sono infatti dotate di un invisibile magnete che ne consente la chiusura ad ogni passaggio del felino. Il meccanismo wind stopper, speciale rivestimento che ricopre l’intero perimetro quadrato, blocca le infiltrazione d’aria.
Una gattaiola può essere montata su muro, legno e vetro. Si pensa sempre che la prima casistica sia la più invasiva. In verità, a parte il trambusto iniziale tra operai e piccoli detriti da smaltire, praticare il giusto foro su di una parete muraria si rivela spesso l’opzione più duratura e ottimale.
Se si è avvezzi al bricolage, si potrebbe tentare di procedere con l’installazione della gattaiola in modalità fai da te. Il rischio più tangibile e che spesso il legno si deteriora e che questa soluzione potrebbe non resistere all’incuria del tempo.
Montare invece una gattaiola su porzioni di vetro o porte finestre in vetro è da considerarsi decisamente la soluzione meno indicata. Da sempre poi le finestre possono rappresentare un pericolo per i gatti. Il vetraio incaricato di tagliare questo materiale vi avvertirà certamente sui rischi della coibentazione. Una volta che gli infissi vengono tagliati perderanno l’efficacia del loro isolamento termico nonché sonoro.
Inoltre, un’antipatica condensa d’umidità potrebbe impedirvi la rassicurante visione esterna del vostro giardino o balcone. Se abitate in spazi piccoli, evitate questa opzione per via dell’eventuale dispersione di calore.
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All’inizio i nostri amici felini difficilmente percepiranno questa novità come una vera e propria opportunità per circolare in autonomia. Anzi, sospettosi non vi si avvicineranno nemmeno per annusarla. Evitate in tutti i modi atti di costrizione, non faranno che peggiorare la situazione e il gatto tenderà ad associare la novità a sensazioni spiacevoli.
Inoltre sappiamo bene che fare arrabbiare un gatto non è difficile. Piuttosto cominciate con il bloccare la porticina grazie ad un poco di nastro adesivo, una molletta o un pezzo di legno che ne impedisca il meccanismo richiudibile. La prima cosa che il felino dovrà imparare e dove conduce il passaggio e com’è fatto al suo interno.
Questi 2 o 3 centimetri di apertura vi consentiranno di attrarre il gatto a voi con succulenti bocconcini o una pallina attaccata ad un filo. Ricordate sempre però di ripetere l’operazione di persuasione da entrambe le direzioni: da fuori a dentro e da dentro a fuori.
Una volta le gattaiole erano a senso unico. Ora in commercio ne esistono anche di bidirezionali. Ma i modelli di ultima generazione sono dotati di speciali sensori a loro volta collegati al microchip del nostro felino o a sofisticati meccanismi presenti sui loro collari.
In questo modo lo sportello si aprirà solo quando il sistema riconoscerà i dati del microchip o del collare. Grazie a queste opzioni innovative si evita l’accesso a gatti estranei o altri animali indesiderati. Se possedete più di un micio, non temete alcuni modelli sono in grado di riconoscere e memorizzare i dati relativi a più di 30 esemplari!
C.F
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