Documenti del gatto: tutto ciò che occorre sapere per essere in regola con la legge

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By Antonio Scaramozza

Gatti

Anche il gatto ha i suoi documenti: ma quali fra essi sono obbligatori a norma di legge? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Documenti del gatto
(Foto Adobe Stock)

“Prego, favorisca i suoi documenti”: sarà capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di aver ricevuto tale invito dalle forze dell’ordine. Ebbene, in realtà potrebbero rivolgerci la stessa richiesta anche per nostri amici a quattro zampe. Anche il gatto, ad esempio, ha i suoi documenti: scopriamo insieme di quali si tratta e quali sono obbligatori a norma di legge.

Il gatto nella legge italiana

Insieme al cane, il gatto rappresenta l’animale d’affezione per eccellenza nella cultura della nostra società.

Lo sguardo del gatto (Foto Pixabay)
(Foto Pixabay)

Eppure, rispetto a Fido, da un punto di vista giuridico, richiede un minore “impegno” burocratico per il proprietario. Nel nostro ordinamento giuridico la materia degli animali di affezione è regolata dalla Legge quadro n. 281/1991.

La normativa sancisce l’obbligo, per il proprietario del cane, di procedere all’iscrizione dell’animale nel Registro dell’Anagrafe Canina con contestuale inoculazione del microchip; per il gatto, definito quale animale in libertà, questo adempimento non è obbligatorio.

L’unica eccezione è rappresentata dai residenti della Regione Lombardia, che hanno l’obbligo di registrare i gatti acquistati o nati a partire dalla data del 1 gennaio 2020.

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I documenti del gatto

Quali sono dunque i vari documenti del gatto?

Passaporto gatto
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Partiamo dalla premessa che nessuno di essi, in situazioni ordinarie, è obbligatorio a norma di legge (salvo l’eccezione richiamata nel paragrafo precedente). Ecco di quali si tratta:

  • Microchip: come detto, non esiste l’obbligo di inoculare il microchip al gatto, salvo per i residenti della regione Lombardia e per chi si rechi o si trasferisca all’estero. In ogni caso ne è consigliata l’installazione. Da un lato perché favorisce il ritrovamento dell’animale nell’ipotesi di smarrimento; dall’altro perché è una misura che scoraggia l’odioso fenomeno del reato di abbandono di animali;

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  • Libretto sanitario del gatto: anche questo è un documento non obbligatorio, di norma rilasciato dal veterinario nel corso della prima visita al nostro amico a quattro zampe. Il documento contiene tutte le informazioni concernenti la storia sanitaria del piccolo felino: vaccinazioni, richiami, trattamenti antiparassitari, patologie dell’animale, visite mediche sostenute. In esso sono riportate anche i dati anagrafici dell’animale, nonché quelli del proprietario;
  • Passaporto del gatto: è un documento che costituisce l’equivalente, a livello internazionale, del libretto sanitario. A differenza di quest’ultimo, diviene obbligatorio nell’ipotesi di viaggio o trasferimento all’estero con l’animale. Una volta rilasciato il passaporto, potremo dismettere il libretto sanitario;
  • Pedigree: è il documento che ricostruisce l’albero genealogico dell’animale fino alla quarta generazione. Esso consente di attestare l’appartenenza del gatto ad una data specie. Non si tratta di un documento obbligatorio. È onere del compratore ottenerne il rilascio dal venditore.
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