Il gatto del Bengala e il Serengeti sono due mici simili tra loro, ma non uguali: impariamo a scovare la differenza tra le due razze feline.
Questi quattro zampe hanno molto in comune, complice anche la parentela che li lega. Scopriamo tutte le caratteristiche condivise dal Serengeti e dal Bengala, per poi esplorare la differenza tra questi due mici.
Prima di capire in cosa consiste la differenza tra i due gatti, elenchiamo tutti i tratti in comune tra Serengeti e Bengala.
Come accennato, le due razze feline sono parenti. Infatti, il Serengeti ha avuto origine dall’incrocio tra Bengala e Oriental Shorthair.
Ciò ha fatto sì che il pelosetto ereditasse dal suo progenitore la taglia: entrambi i gatti hanno un peso compreso tra i 4 e i 7 kg.
Il loro fisico è statuario: longilineo ed elegante, conferisce loro una incredibile agilità.
Anche dal punto di vista caratteriale non mancano degli elementi in comune tra le due razze.
Entrambi i mici sono vispi e curiosi. La loro indole intraprendente li predispone ad allontanarsi dal loro territorio, per dedicarsi ad avvincenti esplorazioni.
Per questo, se i gatti hanno accesso all’esterno, è indispensabile che la zona sia recintata e posta in sicurezza.
Dolci, affettuosi e chiacchierini, questi quattro zampe sono dei compagni di giochi e di coccole ideali per i più piccoli. Entrambi, infatti, vanno perfettamente d’accordo con i bambini.
Inoltre, la loro adozione è consigliata anche a chi trascorre alcune ore fuori casa. I due pelosetti risultano autonomi e indipendenti. Per questo, non soffrono la solitudine.
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Non ci resta che scoprire qual è la differenza tra Serengeti e Bengala.
In primo luogo, sebbene i due mici siano parenti, hanno origini ben diverse.
Dato che sappiamo da dove proviene il Serengeti, non ci resta che scoprire la storia del Bengala.
Questa razza felina è stata creata in laboratorio, con il proposito di dar vita a un animale dall’aspetto selvatico e dal carattere mansueto.
Per questo, il primo allevatore del Bengala ha incrociato esemplari domestici con felini selvatici. da qui deriva il particolare soprannome del pelosetto: gatto leopardato.
Da ciò deriva anche il differente costo degli esemplari. Il Serengeti, infatti, ha un prezzo compreso tra i 600 e i 2.000 euro.
Un esemplare di Bengala, invece, può costare fino a 10.000 euro.
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Un’ulteriore differenza tra Bengala e Serengeti, che li rende distinguibili a colpo d’occhio, è il manto.
Il gatto leopardato, infatti, è avvolto da una pelliccia ricoperta da macchie, che a seconda della loro forma può dar vita a quattro varianti diverse.
Il mantello del Serengeti, invece, è maculato e può assumere colorazioni come argento, grigio e oro.
Infine, mentre il Bengala va d’accordo con i cani ma solo con i felini domestici appartenenti alla sua stessa razza, il suo discendente è compatibile con qualsiasi altro pelosetto.
Se hai una predilezione per l’incrocio tra il felino leopardato e l’Oriental Shorthair, consulta questo articolo con tutte le informazioni da conoscere prima di adottare un gatto Serengeti.
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