Qual è la differenza tra Burmese e Burmilla? Scoprire ciò che accomuna e distingue queste due razze può aiutarti a capire quale scegliere.
Accogliere nella propria casa e nel proprio cuore un amico a quattro zampe è una decisione che porta una ventata di felicità nella nostra vita. Tuttavia, si tratta anche di un gesto di grande responsabilità: da noi dipendono il benessere e la serenità del micio. Per questo, è importante assicurarsi di conoscere bene tutte le caratteristiche della razza che ci si appresta ad adottare, scoprendo se è adatta a noi e viceversa. Per tutti gli appassionati di Burmese e Burmilla, ecco differenza e punti in comune tra questi due gatti.
Similarità tra le due razze
Prima di scoprire la differenza tra Burmese e Burmilla, esploriamo i tratti che entrambe le razze feline condividono.
Prima di tutto, il nome di questi mici: non è un caso che la radice della parola sia la stessa. Infatti, Burmilla e Burmese sono legati da una parentela.
Il primo deriva dall’accoppiamento tra un esemplare di Persiano Chinchillà e uno di Burmese. L’unione, tuttavia, è stata tutt’altro che pianificata: è avvenuta per puro caso.
La proprietaria dei gatti, però, una volta nata la cucciolata, si è perdutamente innamorata dei nuovi arrivati, dando avvio all’allevamento della razza.
Del resto, non è un segreto che i due mici si somiglino. Entrambi sono felini di taglia media, dal mantello ricco di ombreggiature e sfumature.
Dal punto di vista caratteriale, il Burmese e il Burmilla sono dolci, affettuosi ed equilibrati. Per questo, sono perfetti per la convivenza con i bambini, con cui interagiscono e giocano volentieri.
Infine, dal punto di vista della salute, attenzione al freddo, cui risultano molto sensibili per la scarsità di sottopelo, e all’obesità, a cui sono predisposti entrambi.
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Differenza tra Burmese e Burmilla
Infine, scopriamo in cosa consiste la differenza tra Burmese e Burmilla.
Nonostante il legame di parentela tra i due, questi mici hanno origini diverse. Il Burmese, infatti, proviene dalla Birmania ed è ritenuta una razza discendente dal Sacro di Birmania.
I primi esemplari di Burmilla, invece, sono nati in Gran Bretagna e risultano ancora oggi molto rari nel resto del mondo, fatta eccezione per gli Stati Uniti.
Dal punto di vista fisico, sebbene le due razze si somiglino, il micio birmano ha una corporatura più piccola e meno massiccia.
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Un’ulteriore differenza tra Burmilla e Burmese riguarda la loro indipendenza. Il primo, infatti, è un gatto che tende a soffrire molto la solitudine; il secondo, al contrario, mantiene la sua buona dose di autonomia anche in assenza del proprio umano del cuore.
Infine, le due razze si differenziano anche nell’approccio con gli altri pelosetti. Infatti, mentre il Burmilla va d’accordo sia con i cani che con i gatti, non sempre è possibile la convivenza tra Burmese e altri quattro zampe.
Naturalmente, molto dipende dal carattere del singolo esemplare e dal processo di inserimento e socializzazione.
Dopo aver compreso la differenza tra le due razze, propendi per accogliere nella tua casa il “micio zibellino”? Allora non perderti questo articolo con tutte le informazioni da conoscere prima di adottare un gatto Burmese.
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Laura Bellucci