Mai sentito parlare di detartrasi per il gatto? Se sei finito a leggere quest’articolo probabilmente no. Scopriamolo insieme!
Molto spesso l’igiene orale dei nostri amici a quattro zampe viene trascurata. Vista come qualcosa di superfluo, viene del tutto ignorata. Niente di più sbagliato: sono molti disturbi correlati proprio ad una cattiva igiene orale. Per questo è fondamentale sottoporre periodicamente il gatto ad una detartrasi. Ma di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.
La detartrasi è un’operazione di routine per la cura dell’igiene orale, molto meglio nota come “pulizia dei denti“. Ed ebbene sì, la detartrasi va fatta anche al gatto. Ed invece è ancora troppo poco diffusa l’abitudine di sottoporre il proprio amico a quattro zampe a questo trattamento.
L’igiene orale, purtroppo, è molto spesso sottovalutata, se non del tutto ignorata. Ed invece va curata adeguatamente, al fine di prevenire la possibile insorgenza di svariate patologie.
La detartrasi consiste nell’eliminazione del tartaro e della placca accumulatisi, nel corso del tempo, nella bocca del gatto. L’unica rilevante differenza tra la detartrasi per gli esseri umani e quella cui viene invece sottoposto il felino è che la seconda viene svolta sedando l’animale.
La ragione è molto semplice; se il felino fosse pienamente cosciente, il veterinario non potrebbe operare tranquillamente ed in massima sicurezza.
Ovviamente, prima di procedere all’operazione, il gatto verrà sottoposto ad una serie di esami, volti a valutare il suo stato di salute complessivo, al fine di valutare se potrà essere sottoposto ad anestesia.
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Sottoporre il gatto alla detartrasi è dunque necessario; l’operazione va svolta periodicamente, secondo le indicazioni del veterinario curante, al fine di evitare l’eccessivo accumulo di placca.
Abbiamo già accennato alla grande importanza che riveste la cura dell’igiene orale del felino; non si tratta affatto di soddisfare un mero fattore estetico, ma di assicurare al nostro amico a quattro zampe una corretta prevenzione.
Come noto ai più, infatti, l’accumulo di placca sulla superficie dei denti è deleterio; con il tempo essa potrà estendersi fino al solco gengivale. La gengivite nel gatto, d’altronde, è un’infiammazione molto comune; proprio perché l’igiene orale è eccessivamente trascurata.
Le conseguenze, però, possono essere addirittura peggiori. Lo stadio successivo, infatti, è quello della parodontite, che nei casi più gravi può portare alla perdita dei denti e causare infiammazioni in vari organi, quali cuore, reni e fegato.
Una gengivite non curata può tramutarsi in parodontite, che, nei casi più gravi, può portare alla perdita dei denti e innescare infiammazioni in organi estranei alla cavità orale, quali fegato, cuore e reni.
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Pertanto è bene agire in tempo, attuando un’adeguata prevenzione. Ispezionare giornalmente la bocca del gatto, pulirne regolarmente i denti, e sottoporlo periodicamente ad una detartrasi costituiscono gli adempimenti minimi, e allo stesso tempo necessario, per assicurargli una corretta igiene orale.
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