La legge penale punisce varie condotte a danno degli animali: scopriamo quale pena rischia chi maltratta un gatto.
Il codice penale non tutela soltanto le persone; il Legislatore ha predisposto delle norme di salvaguardia anche per gli animali, di compagnia e non. In questo articolo, previa una concisa analisi del quadro generale dei reati che tutelano gli animali, scopriremo cosa rischia chi maltratta un gatto.
La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali; sono parole dell’illuminato Mahatma Gandhi. La nostra società, in tal senso, è progredita notevolmente negli ultimi due decenni. Di certo il traguardo finale è ancora lontano, e non è ancora visibile all’orizzonte; tuttavia è innegabile che vi siano stati dei miglioramenti.
La legge, come sempre, deve essere pronta a cogliere le istanze dei moti culturali e sociali in atto nella comunità, ed ha recepito la sempre più crescente sensibilità e preoccupazione per la sorte dei nostri amici a quattro zampe.
Con la Legge n. 189 del 2004, pertanto, nel Codice penale è stato introdotto il Titolo IX bis (rubricato come “Dei delitti contro il sentimento per gli animali), che contiene una serie di reati contro gli animali.
Formalmente ad essere protetto è il sentimento che per essi l’essere umano prova; tuttavia, sostanzialmente, le disposizioni tutelano l’integrità psicofisica degli animali (non soltanto quelli d’affezione).
Pertanto, in base alla legge penale, sono vietati l’uccisione (salvo le eccezioni prevedute dalla legge) e il maltrattamento degli animali, rispettivamente previsti e puniti dagli articoli 544 bis e 544 ter c.p..
Sono puniti altresì spettacoli e manifestazioni aventi ad oggetto animali, che procurano ad essi sevizie e strazio, nonché le competizioni concernenti il combattimento tra animali (rispettivamente 544 quater e 544 quinquies c.p.).
Ai reati preveduti dalla Legge n. 189 del 2004, si aggiunga il previgente reato di abbandono degli animali.
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Il reato di maltrattamento di animali è previsto e punito dall’art. 544 ter c.p.
A norma di legge, pone in essere la condotta chiunque, per crudeltà o al di fuori dei casi di necessità esplicitamente previsti dalla legislazione medesima, cagioni una lesione ad un animale, ovvero lo sottoponga a fatiche, comportamenti o lavori insopportabili in relazione alle proprie caratteristiche etologiche, o ancora lo sevizi.
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Cosa rischia dunque chi maltratta un gatto? Il colpevole risponderà con la pena della reclusione da tre a diciotto mesi ovvero con la multa da 5000 a 30000 euro. L’articolo ricomprende nel concetto di maltrattamento (con la previsione delle medesime pene) anche la somministrazione di sostanze dopanti all’animale.
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Antonio Scaramozza
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