Vuole essere l’unico animale di casa o è disposto ad accettarne altri? Come capire se il gatto è pronto a vivere con altri animali e come far funzionare la convivenza.
il gatto può davvero essere un perfetto animale da compagnia tuttavia ha un bel caratterino che spesso lo induce a non accettare altre presenze animali (e talvolta neppure umane) al di fuori di lui in casa. I motivi per i quali non vuole una convivenza saranno diversi, tuttavia è possibile capire se il gatto è pronto a vivere con altri animali oppure è meglio non forzarlo ad abituarsi ad altri suoi simili.
Il gatto è un animale socievole o indipendente?
E’ da tempo ormai che l’immagine del felino domestico come scontroso e poco amichevole è diventata desueta: i gatti infatti hanno dimostrato in tante occasioni di essere sì animali indipendenti ma perfettamente in grado di affezionarsi ai loro padroni, alla pari dei cani. A differenza di questi ultimi tuttavia il modo di esprimere la felicità, l’affetto e l’intesa col proprio umano sono diversi ed è questo che li rende tanto speciali.
Uno studio dell’Università di Lincoln ha dimostrato che i felini riescono ad instaurare ben 5 tipi di relazione col proprio padrone, in base al coinvolgimento emotivo: essi vanno dal rapporto di dipendenza all’amicizia, fino alle relazioni aperte, casuali o a distanza. E’ possibile anche che un gatto riesca a vivere sereno da solo ma che cerchi la vicinanza del suo umano per le necessità primarie, come acqua e cibo ad esempio.
Il fatto che sia un animale socievole però non esclude che possa fare un percorso di socializzazione con altri umani oltre al suo padrone e altri animali, così da poter sperimentare anche una possibile nuova convivenza.
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Il gatto è pronto a vivere con altri animali: come capirlo
Ovviamente ogni micio è una storia a sé e non è sempre scontato che voglia vivere con altri suoi simili o altri animali, come ad esempio i cani; tuttavia una convivenza tra cane e gatto è possibile ma bisogna valutare alcuni fattori. Non si tratta di una legge generale ma di una serie di segnali da interpretare per capire se a Micio può far piacere condividere casa, spazi e soprattutto il suo padrone con altri animali domestici.
Spesso la presenza di un soggetto nuovo, animale o umano che sia, può indurre il felino in uno stato di ansia: infatti capita anche nel rapporto gatto e neonato che ha bisogno di essere ‘costruito’ con l’aiuto dell’adulto che si prenderà cura di entrambi. Quindi il modo migliore per capire se un gatto è pronto alla convivenza con altri animali è notare se in lui si manifestano segnali di ansia o stress o disagio.
Può capitare infatti che il micio si isoli e non voglia avere alcun contatto con gli altri componenti animali della famiglia o che, al contrario, cerchi di attirare l’attenzione su di sé con comportamenti inusuali che spesso ci ‘arrivano’ come dispetti (anche se non lo sono): pensiamo ad esempio a quando il gatto urina in casa o non accetta la lettiera.
I segnali possono anche essere sul corpo dell’animale, che si mostra con le orecchie abbassate o rivolte all’indietro oppure ha la coda gonfia, o ancora emette dei miagolii diversi dal solito. Infine un gatto che non vuole dividere la propria casa e la propria famiglia con altri può anche manifestare il suo malessere per questa convivenza forzata modificando le sue abitudini, come ad esempio quando il gatto si rifiuta di mangiare.
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Il gatto è pronto a vivere con altri animali: come abituarlo alla convivenza
Come non è vero che si tratta di un animale solitario è altrettanto falso che non si possa provare a educare il gatto con delle semplici nozioni di base, compreso il fatto di abituarlo alla convivenza con altri. L’importante è non forzarlo e garantire ad entrambi gli animali il giusto tempo per conoscersi e accettarsi, naturalmente sempre sotto la supervisione del padrone (soprattutto nei primi tempi).
Meglio evitare che i due dividano tutto fin da subito e stabilire che ciascuno di essi abbia il proprio spazio, i suoi accessori e il suo tempo col padrone: infatti non bisogna mai isolare l’uno a discapito dell’altro, poiché ai suoi occhi la colpa sarebbe inevitabilmente dell’altro animale che ha allontanato da sé il suo umano.
Se pare che proprio non vi sia alcuna possibilità di far accettare al micio l’idea di non essere l’unico animale della famiglia le opzioni sono due: o si esclude il proposito di un nuovo animale o ci si rivolge ad un esperto comportamentista, che possa aiutarvi a risolvere la situazione.