Il comportamento sessuale del gatto: tutto quello che c’è da sapere su tempi, sintomi, calore, accoppiamento, gravidanza e allattamento.
Il gatto raggiunge la maturità sessuale tra i 6 e gli 8 mesi: solitamente, le razze di taglia più grande come il Siberiano o il Main Coon sono leggermente più tardive rispetto a quelle di dimensioni inferiori.
Alla nostra latitudine, la gatta va in calore due volte all’anno ma il suo ciclo funziona diversamente da quello delle donne: non si parla di ciclo mestruale bensì di estro (ciclo estrale), che approfondiremo con maggior dettaglio in questo articolo.
Oltre al calore del gatto, vedremo come funzionano l’accoppiamento, la gravidanza con il parto e la fase dell’allattamento: ecco tutto ciò che devi sapere sul comportamento sessuale dei gatti.
Le gatte possono definirsi sessualmente mature a partire dal primo estro, che dura da uno a cinque giorni e dopo la prima volta si verifica due volte all’anno.
A partire dall’inizio della primavera, la gatta andrà in calore per alcuni giorni con un’alternanza di cicli di calore-non calore che dureranno fino all’autunno: solitamente, il calore dura dai 3 ai 10 giorni con intervalli di non calore di 2/3 giorni alla volta.
Per capire se la gatta è in calore basta osservare il suo comportamento: è più affettuosa, si sfrega contro persone e oggetti, miagola insistentemente per attirare i maschi e si abbassa alzando la coda e curvando la schiena, per far capire che è disposta all’accoppiamento.
Se la femmina viene fecondata dal maschio durante il calore, allora si verifica la gravidanza. In caso contrario, il calore si ripresenterà dopo una pausa di un paio di giorni.
Se avviene l’incontro tra gatti in calore, si mette in moto il rituale che porta all’accoppiamento: la gatta invita il maschio con miagolii particolari e comportamenti aggressivi per attirare l’attenzione (solitamente ringhia e soffia).
Intanto, il gatto maschio aspetta che la gatta si metta in posizione di accoppiamento per poi iniziare la fase del coito.
Al termine dell’accoppiamento, la gatta cercherà di mordere il maschio: questo accade perchè la femmina accusa dolore nel corso dell’accoppiamento, in quanto il pene del gatto è ricoperto di piccoli spuntoni detti spicule che graffiano le pareti ovariche della gatta per stimolare l’ovulazione e garantire la fecondazione. In molti casi, secondo il tipico comportamento sessuale del gatto, la coppia tende ad accoppiarsi nuovamente nei giorni successivi per aumentare le probabilità di un’effettiva gravidanza.
La gestazione felina dura dai 63 ai 66 giorni, ma la gravidanza è davvero evidente a partire dalla sesta settimana quando la gatta mostra i seguenti sintomi: capezzoli inturgiditi, addome dilatato e comportamento più tranquillo e sedentario.
In questa fase è importante prendersi cura della futura mamma gatta con una dieta equilibrata e ben bilanciata, basata su cibo per gatti appositamente formulato per esemplari in gravidanza.
Per capire se il parto si avvicina, basta osservare quando la gatta inizia a preparare la tana: questo avviene a circa una settimana dalla nascita. Per aiutare la gatta a prepararsi al parto è possibile mettere a sua disposizione una scatola di cartone o una cesta imbottita di teli morbidi e puliti, da collocare in un angolo tranquillo della casa.
A poche ore dal parto può verificarsi la perdita del tappo mucoso e un abbassamento della temperatura della gatta di circa un grado (intorno ai 37.8°) e la gatta inizierà a leccarsi le mammelle, così da depositarvi il suo odore per guidare i gattini appena nati che dovranno mangiare.
Alcune gatte amano far partecipare la famiglia all’evento del parto, altre invece preferiscono stare da sole: in ogni caso, rispettate il suo spazio pur restando vigili per intervenire tempestivamente in caso di necessità.
In alcuni casi piuttosto rari, le gatte primipare possono non curarsi delle prime operazioni necessarie ai gattini ossia aprire il sacco amniotico e recidere il cordone ombelicale. Se dovesse verificarsi questa necessità, sarà il padrone a dover intervenire.
Bisogna rompere il sacco amniotico con attenzione e delicatezza, aiutandosi con una garza sterile e poi tagliare delicatamente il cordone ombelicale con delle forbicine adeguatamente disinfettate, a circa 3/4 centimetri di distanza dall’ombelico del cucciolo. Una piccola fuoriuscita di sangue dal moncone è normale, e va fermata applicando una leggera pressione.
A questo punto, bisognerà ripulire bocca e naso del gattino neonato e asciugarlo con cura per evitare che si raffreddi.
I gattini si alimenteranno esclusivamente con il latte della mamma per tutto il mese di vita: durante la fase di allattamento, la gatta avrà bisogno di un alimento specifico e dovrà essere lasciata il più possibile tranquilla.
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C.B.
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