I gatti vedono bene nell’oscurità, ma non percepiscono i colori come gli uomini. In che modo vedono realmente i gatti e quali differenze ci sono con l’uomo?
L’occhio felino e quello umano sono dotati di bastoncelli e coni; entrambi sono fotorecettori, destinati però a funzioni differenti in quanto i primi sono responsabili della percezione del movimento e alla visione in condizioni di luce scarsa, mentre i secondi sono deputati alla percezione dei colori. Il diverso numero di bastoncelli e coni determina il modo differente di vedere il mondo dei gatti e degli umani. Vediamo allora come vedono i gatti.
Dall’esterno verso l’interno l’occhio del gatto si compone in questo modo.
I gatti vedono “più largo” poiché il loro campo visivo arriva fino a circa 200 gradi contro i 180 degli uomini mentre la capacità di visione periferica (vedere ai bordi esterni del proprio campo visivo senza girare la testa) è di 30 gradi nei gatti e di 20 nell’uomo. Questo perché l’occhio del gatto è più ricco di bastoncelli piuttosto che di coni.
Contrariamente a quanto si pensava in passato (i gatti non sono in grado di vedere al buio!), la capacità di visione notturna nel gatto è fino a 8 volte più aguzza di quella umana. Questo dipende da una duplice caratteristica dell’occhio del gatto. Da una parte la presenza del “tapetum lucidum” uno piano di cellule che amplifica la fioca luce notturna prima che arrivi alla retina, dall’altra un maggior numero di cellule specializzate (bastoncelli) nel catturare le luci flebili notturne.
Di giorno quindi, l’intensità della luce, rende meno acuta la vista dei gatti ed è per questo la loro pupilla è verticale.
Malgrado questo formidabile meccanismo dell’occhio felino non è vero che un gatto può vedere nel buio totale. Se non c’è luce da canalizzare e ottimizzare il gatto non può vedere e per orientarsi deve contare solamente su olfatto, udito e sulla sensibilità delle sue vibrisse (organi tattili di vari mammiferi).
Così come succede ai cani che vedono bene solo alcuni colori anche i gatti vedono bene il blu, verde, giallo e violetto, vedono male invece rosso, arancione e marrone. Questo succede perché nella zona centrale della retina gli amici felini hanno meno cellule specializzate nella percezione dei colori (numero di coni nell’area della fovea) rispetto all’uomo.
Il rosso, l’arancione e il marrone sono molto probabilmente percepiti come tonalità di grigio da più chiare a più scure inoltre i gatti sembrano vedere meno saturazione nei colori rispetto agli esseri umani, il che significa che non vedono i colori come intensi o vibranti.
A proposito di retina… a causa della conformazione di quest’ultima se qualcosa si muove molto lentamente il gatto percepisce che è immobile.
In passato si pensava che i gatti fossero daltonici: niente di più errato!
I gatti perdono il confronto con gli uomini nella capacità di mettere a fuoco gli oggetti lontani. Noi umani vediamo bene tra i 30 e i 60 metri di distanza, questa distanza nel gatto si riduce a 6 metri.
Anche se il gatto sta bene la pulizia degli occhi è una buona prassi da effettuare di tanto in tanto. Ma come pulire gli occhi di micio? Utilizzate una garza sterile inzuppata di acqua a temperatura ambiente e camomilla, quest’ultima è un antinfiammatorio naturale. Se notate una lacrimazione fate quindi qualche impacco sugli occhi, ma se il fastidio non passa rivolgetevi a un veterinario.
Abituate il gattino, sin dai primi mesi di vita, alla pulizia dei suoi occhi; se è già grande non siate bruschi e agite con delicatezza. Magari, dopo aver preparato le garze imbevute, coccolate per qualche minuto micio e poi con calma passategli la garza.
Per quanto riguarda i medicinali, in commercio si trovano colliri e pomate.
I colliri possono essere antinfiammatori, antibiotici e antivirali. I primi, se naturali, si possono comprare anche nei negozi di animali e aiutano l’occhio un po’ irritato; se invece contengono medicinali antinfiammatori, antibiotici e antivirali, possono essere comprati in farmacia solo con la prescrizione medico veterinaria.
Le pomate sono migliori dei colliri perché rimanendo di più sull’occhio la loro azione è prolungata nel tempo. Sono però difficili da applicare per i non esperti quindi lo può fare il veterinario.
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S.C.
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