Il gatto percepisce lo scorrere del tempo esattamente come un essere umano? A svelarci la risposta uno studio dell’Università dell’Ontario.
Anche il gatto percepisce lo scorrere del tempo, ma a modo suo. Prospettive feline, che uno studio ha provato ad analizzare. Non è facile comprendere come il nostro amico a quattro zampe effettivamente concepisca il tempo, inteso quale successione di eventi consecutivi e concatenati tra loro. Proviamo a spiegarlo in questo articolo.
“Che cosa è, allora, il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me ne chiede, non lo so”.
Parole di sant’Agostino, che certificano quanto sia complesso il concetto del tempo, figurarsi per i nostri amici a quattro zampe, che effettivamente hanno una percezione assai diversa dalla nostra.
A quanto pare, essi non percepiscono che il tempo scorra in quanto tale; più che altro riescono a cogliere il ripetersi di situazioni simili (e dunque abitudinarie) e a comprendere che si tratta di eventi differenti.
Che implica, almeno per un essere umano, la consapevolezza che le lancette del tempo hanno fatto il loro corso. D’altronde, si sa, il gatto è un animale molto abitudinario. Il suo è un mondo fatto di piccoli riti ed avvenimenti che si ripetono nel corso del tempo.
Anzi, è essenziale costruire intorno al nostro piccolo amico a quattro zampe una routine, perché gli consente di orientarsi meglio. Senza contare che cambiamenti della sua quotidianità, specie quelli drastici, possono provocare stress al gatto.
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Dei ricercatori dell’Università dell’Ontario hanno provato a spiegare come il gatto percepisce lo scorrere del tempo.
Dagli studi è emerso il fatto che l’animale non ha consapevolezza dello scorrere del tempo in senso lineare, come riesce a fare un essere umano.
Il felino ha una memoria episodica, e con essa misura il tempo. Come detto il gatto è un animale estremamente abitudinario: questo gli consente di orientarsi con maggiore consapevolezza nella vita di tutti i giorni.
Ed è grazie alle abitudini che il felino sa esattamente cosa sta per accadere. Il gatto sa quando è arrivato il momento di mangiare: il rumore della busta in cui sono contenute le crocchette, il vostro richiamo e altri segnali che potreste perfino non notare.
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Lo stesso si dica per gli altri momenti della giornata. V’è un orario preciso che dedicate al gioco con il gatto?
Ebbene, il vostro amico a quattro zampe saprà capire quando è giunto il momento di giocare insieme, grazie alla memoria episodica, ovvero all’associazione di una serie di segnali (visivi e non) ad una sensazione del passato (in questo caso piacevole).
Appare chiaro altresì che il gatto ha bisogno, per percepire lo scorrere del tempo, della costruzione di una routine quotidiana; e questo è anche e soprattutto un nostro compito.
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A. S.
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