Educare un cucciolo di gatto è come approcciarsi ad uno spirito libero
Il gatto a differenza del cane ha avuto un processo di addomesticamento più recente. Ovvero, il cane dalla notte dei tempi è il fedele compagno dell’uomo. La convivenza con i felini domestici è invece più recente, anche se si parla comunque di oltre dieci mila anni fa.
Il gatto è stato venerato da molte culture, ha affascinato scrittori, poeti e pittori. La sua anima indomabile è forse l’elemento che attrae gli amanti dei gatti.
Per cui parlare di addomesticamento del gatto o di educare un gatto a volte potrebbe sembrare un controsenso. Non a caso, ci sono diverse vignette ironiche sul tema con tanto di scritte “Addestra il cane”, “Assinistra il gatto”. Un gioco di parole che racchiude una verità. Ovvero, quanto sia difficile “educare” un felino domestico.
Al di là del carattere e dell’indole indipendente del gatto, più che “educazione” del gatto, si dovrebbe parlare di “regole da stabilire” nella convivenza in una casa.
C’è una cosa da ricordare: il padrone è il gatto. Per questo nell’interazione con il felino domestico è importante assecondare le sue esigenze.
E’ importante ricordare che il cucciolo viene separato dalla madre e dai suoi fratellini. La separazione è un trauma per lui per questo è fondamentale dimostragli molto affetto, attenzioni e carezze.
Quando inizierà a fare le fuse e a leccarvi, significa espressione di affetto.
Indicare al cucciolo i suoi spazi
Solo quando il cucciolo di gatto avrà preso confidenza con gli spazi, potrà iniziare la fase di educazione.
A differenza dei cani, il gatto si abitua quasi subito ad usare la lettiera. I gatti sono molto puliti e cercano sempre un luogo appartato e pulito dove fare i propri bisogni. Per questi la lettiera dovrà essere sempre pulita.
Inizialmente la lettiera dovrà essere visibile e raggiungibile facilmente per il cucciolo.
E’ facile accorgersi del momento in cui ha lo stimolo. Di norma, dopo che ha mangiato e dopo aver giocato, il cucciolo tende a fare i suoi bisogni. All’inizio, è importante accompagnarlo nella lettiera. In modo che impari ad usarla.
L’odore stesso della sabbia stimola il gatto nei suoi bisogni. Ogni volta che la usa in maniera corretta, dovrai essere premiato con carezze o bocconcini di cibo.
Fin dall’arrivo del cucciolo è bene introdurre il tiragraffi. In questo modo impara dove farsi le unghie. Evitando che usi i mobili, il divano o le tende per allenarsi.
Aiutate il cucciolo a scoprire il tiragraffi, giocando con lui in modo che capisca come funziona. Ogni volta che lo usa di sua spontanea volontà, premiare il suo comportamento.
Il gioco è fondamentale per il gatto. Di norma, meglio prediligere giochi con i quali il gatto sviluppa il suo istinto predatorio, da cacciatore. Topi in peluche, palline o altri giochi semplici sono stimolanti per il cucciolo di gatto che si divertirà e al contempo scaricherà in questo modo le sue energie.
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Il gatto inizia fin da subito a mordicchiare e a graffiare scoprendo in questo modo l’ambiente. Si tratta di una fase importante conoscitiva. Sopra alle tre settimane, se questo comportamento è esagerato, deve essere contenuto anche con il comando “no!”. In questo modo, capirà che non è un’abitudine che deve prendere. In tal senso, evitare di eccitare il felino cosicché tenderà a non esagerare con i morsi e i graffi.
Introdurre dei giochi con i quali possa sfogare il suo istinto. Il tiragraffi e giochi di predazione.
Ci sono alcuni modi per far giocare il gatto che aiutano anche a prevenire problemi di aggressività dell’animale.
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I gatti hanno l’istinto predatorio e d’avventura. Tendono a saltare sugli oggetti e su tutte le superficie. Giocando impara a non farsi male, a riconoscere i pericoli, ma non è sempre così. In una casa ci sono molti pericoli per un gatto, soprattutto in cucina dove ci sono fornelli o lame di coltelli.
E’ bene anticipare i movimenti del gatto con il comando secco “no”. Oppure, evitare che entri in cucina quando non deve farlo.
Deve imparare che non può accedere ovunque tanto più sui ripiani o dove ci sono prodotti nocivi per la sua salute.
Ogni qualvolta risponde positivamente al comando “no” premiare il gatto con complimenti e carezze.
Ci sono alcuni espedienti per educare il gatto a non salire sui ripiani. C’è chi usa la carta d’alluminio o lo scotch sui ripiani che infastidiscono il gatto. Si tratta di piccoli espediente che contribuiscono a dissuaderlo a saltare sui ripiani. Dopo diverse prove, il gatto perderà l’abitudine di farlo.
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